Ricci, Giacomo – Amministratore e cooperatore, (Parè,  5 giug 1910 – Roma 26 gen. 2013).

Figlio unico di Cesare ed Elvira Mori, Giacomo Ricci nacque a Parè (Como) dove il padre, con il grado di maresciallo, comandava la Brigata delle Guardie di Finanza. Nel 1915, per raggiunti limiti di età, il padre si congedò dal servizio e nel 1916, a seguito della morte della moglie, si trasferì con il figlio a Caprarola, suo paese di origine. Sin da piccolo Giacomo dimostrò di essere dotato di intelligenza notevole e vivace: quello che oggi si definirebbe un bambino prodigio. A quattro anni sapeva già “leggere scrivere e far di conto” ed il padre ebbe difficoltà, una volta a Caprarola, a farlo inserire nella classe dei suoi coetanei. Nel 1916, a sei anni, si prestava a leggere e scrivere lettere, da e per il fronte, per conto dei famigliari dei soldati in guerra.

A Caprarola frequentò le scuole elementari fino alle sesta classe, dopodiché sostenne l’esame per una borsa di studio alle scuole superiori; la vinse, ma il padre “per tema che lontano da lui, dalla sua protezione,..” potesse “…deviare dalla via retta della vita proba cristiana” non ritenne opportuno il suo trasferimento a Roma e lo iscrisse ad un Istituto Superiore per corrispondenza. Ancora giovanissimo, avendo studiato musica, entrò a far parte della Banda Musicale Comunale. Tra il 1932 e il 1933 assolse agli obblighi di leva ed entrò a far parte della Banda Militare suonando dapprima il clarino e, in seguito, il sassofono. Nel 1934 si sposò con Tossini Paolina, anch’essa caprolatta, e dal loro matrimonio, nel 1935,

nacque la loro unica figlia, Elvira. Richiamato alle armi durante la guerra, fu dichiarato non idoneo al fronte e assegnato ad altri servizi. Nel 1945, appena conclusa la seconda guerra mondiale, fu nominato Vice Sindaco del Comune di Caprarola dai rappresentanti del Comitato Nazionale di Liberazione (CNL) e svolse questo incarico, a fianco del Sindaco Odoardo Fantini Bonvicini, fino alle prime elezioni amministrative comunali. Dal 1946, e per lungo tempo, fu consigliere comunale nonché direttore della locale sede del Se.Pr.Al. (Servizio Provvidenze Alimentari). Convinto sostenitore del cooperativismo, appena terminata la guerra costituì a Caprarola la prima Cooperativa Mista Agricola e Consumo, denominata “Vignola a r.l.” alla quale, come egli amava ricordare “…aderirono quasi tutti i capifamiglia: agricoltori, consumatori, operai, artigiani, dal più ricco al più povero; dall’ateo al parroco, dal popolare al sovversivo, dal liberale all’anarchico, perché apolitica e avulsa da scopo di lucro”. Il successo di tale iniziativa lo spinse a ripetere l’esperienza in tutta la provincia di Viterbo dove, in soli tre anni, fondò o contribuì a fondare ben 65 cooperative nei diversi campi: 29 Agricole, 8 miste (tra cui quelle di consumo), 10 di Pesca, 16 Edilizie, 2 di Artigianato. Il 2 giugno 1954, con Decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, gli venne conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per merito di cooperatore. Nel 1959 costituì l’Unione Provinciale delle Cooperative all’interno della quale fece confluire le 65 cooperative sopradette. Il nuovo importante successo ottenuto gli valse l’incarico di provvedere ad organizzare l’Unione Provinciale delle Cooperative anche nelle province di Latina, Rieti e Frosinone.

Nel 1958 succedette a Bonafede nella carica di Sindaco di Caprarola, incarico che mantenne fino al novembre 1960. In tale biennio completò i progetti e le opere ancora in corso ma, soprattutto, rimise in

ordine i conti del Comune appesantiti da un elenco enorme di spese per opere pubbliche e interventi sociali realizzati da Bonafede. La sua attività di Sindaco, e quella della giunta comunale, fu minuziosamente descritta nella “Relazione Amministrativa– Biennio Novembre 1958/Ottobre 1960” che volle rendere pubblica anticipando di fatto le norme successivamente approvate in materia di trasparenza amministrativa.

Nel 1961, fu nominato Revisore Confederale della “Confederazione Cooperativa Italiana”. Il 30/10/1962, presso l’Istituto Superiore di Studi del Lavoro e delle Previdenza “Luigi Luzzatti”, superò, con un lusinghiero 30/30 con lode, il “Corso per Dirigenti di Cooperative”. Nello stesso Istituto, in seguito, divenne docente. Dal 1963 al 1975 fu consigliere amministrativo dell’“Associazione Nazionale per la Difesa della Gioventù”, fondata da Don Gnocchi.

Nel 1975 si ritirò dall’attività lavorativa, anche se, volontariamente e a titolo gratuito, continuò a prestare la sua opera all’interno della Confederazione Cooperativa Italiana ancora per dieci anni. Dal 1985 si congedò definitivamente dagli impegni pubblici per dedicarsi a tempo pieno alla sua famiglia e per coltivare i suoi numerosi interessi. Il 12 giugno 2010, pochi giorni dopo aver festeggiato il suo centesimo compleanno, il Comune di Caprarola gli concesse la cittadinanza onoraria. Giacomo Ricci è morto nella sua abitazione a Roma il 26 gennaio 2013 all’età di 102 anni.

Fonti e Bibl: Archivio Comune di Caprarola; Archivio privato “Giacomo Ricci”; Associazione Tuscia, Lineamenti di un programma di sviluppo economico della Tuscia, Viterbo 8/11/1961; La cooperazione agricola e il suo sviluppo nel viterbese, in “Tuscia Economica – Rivista di economia e tecnica della CCIAA di Viterbo”, Viterbo, Marzo/Aprile 1968 n. 3 e 4; “Videointervista a Giacomo Ricci” a cura di Biagio Stefani in data 04/03/2009; Ricci Giacomo, un secolo di vita al servizio della comunità, Tipografia Grazini & amp; Mecarini snc, Viterbo, giugno 2010; “Conferimento cittadinanza onoraria a Giacomo Ricci”,  Delibera del Consiglio Comunale di Caprarola n. 20 del 12.06.2010; A Giacomo Ricci, omaggio del Presidente di Confcooperative di Viterbo, Bruna Rossetti, Viterbo 11/06/2010 prot n.271; Caprarola: Il cittadino onorario Giacomo Ricci compie 102 anni, di Stefani Biagio, “On Tuscia”, 7/06/2012, https://www.viterbonews24.it/foto/giacomo-ricci-compie-102-anni_13924_18096.htm#news.

[Scheda di Biagio Stefani – Caprarola]