Chiesa di S. Antonio abate

Sita nella contrada omonima, l’epoca di costruzione è incerta ma esisteva già all’inizio del XVII sec. Nel 1642 una certa Lella Fetti fa una donazione di 600 scudi alla chiesa disponendo per la festa del 17 gennaio e del 13 giugno di ogni anno[1]. Quasi un secolo dopo la chiesa verrà chiusa ed i beni abbandonati. Fatta poi ristrutturare quasi completamente dal card. Ferrata alla fine del XIX secolo è solennemente benedetta dal priore nel 1906. Piccola, rettangolare, con soffitto a volta ed abside semicircolare, unico altare con una pala raffigurante S. Antonio tra gli animali[2].

[1] Cedido, Archivio Vescovile di Montefiascone, serie Visite pastorali, vis.p. 1707, c. 341v.; si veda anche vis.p. 1609-12, c. 149; vis.p. 1634, vol II, c. 143; vis.p. 1753, c. 270; vis.p 1755, c. 267v; vis.p. 1763, c. 32; vis.p. 1769, c. 37v; vis.p. 1773.74, c. 34; vis.p. 1779, c. 141; vis.p. 1814 (vol 75), c. 264.

[2] E. Agostini, Gradoli: storia e territorio, Viterbo 1998, p. 81.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]