Nella chiesa di S. Carlo, costruita nel 1616, viene presto eretta la Confraternita dei Disciplinati di S. Carlo, aggregata alla Arciconfraternita della SS.ma Trinità dei Pellegrini di Roma nel 1658. La confraternita veste di sacco bianco ruvido con cappuccio e rocchetto di tela rossa e lo stemma della SS.ma Trinità; lo stendardo è una sola croce senza il Crocifisso[1]. Ha per scopo la recita dell’ufficio dei morti e il vespro della Madonna, la pratica della disciplina, le feste principali sono quelle di S. Carlo e S. Remiggio, alle quali si aggiunge la partecipazione a diverse processioni[2]. Lo statuto della confraternita, essendo molto antico, viene rimodernato nel 1827. Col tempo è affiancata alla Confraternita era la Congregazione delle Sorelle di S. Carlo che accoglieva le donne col compito del proprio perfezionamento spirituale, dell’assistenza in caso di malattia e della vestizione in caso di morte dei fratelli e delle sorelle della Congregazione. Entrambe le Confraternite (maschile e femminile) vengono sciolte a seguito della istituzione degli uomini e donne cattolici[3].

Fonti archivistiche

L’Archivio della curia vescovile di Montefiascone contiene: amministrazione (22 u.a., 1795-1948): censimento (1955), stato di previsione (1939-1941), inventario dei beni (1940), entrata e uscita (1938), contratti di affitto (1914-1948), amministrazione dei beni e rendite annue (s.d.), Cappellania S. Carlo (1856-1906), conti consuntivi (3 u.a., 1925-1957), decreto vescovile di estinzione della confraternita (1957), riconversione fine culto (1936), affrancazione canoni (1975), estinzione (1957-1975), amministrazione dei beni (s.d.), riduzione delle messe (1917-26).

[1] Archivio Vescovile di Montefiascone, serie Visite pastorali, visita 1836, c.n.n.

[2] AVMf, serie Visite pastorali, visita. 1836, c.n.n.

[3] U. Pannucci, , I Castelli di Bisenzo e Capodimonte: cronistoria, Viterbo 1976, p. 179.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]