Chiesa S. Isidoro
Sita nel territorio vulgo “Le Casale”, separato da Fastello dal fosso delle Boccate, o di Ferrata, e dalla strada che costeggia la zona denominata S. Flaviano verso la Casetta. Il terreno era di proprietà della famiglia Ranucci. Per venire incontro all’esigenza dei pochi contadini che abitavano nei dintorni o loro dipendenti, i Ranucci costruirono sulla loro proprietà una chiesetta dedicata a S. Isidoro agricoltore. La parrocchia era quella di S. Flaviano, che assicurava il servizio religioso nei giorni di festa[1].
È citata nelle visite pastorali dal 1763 al 1914. Nel 1768 fu necessario rafforzare le fondamenta e costruirvi intorno una selciata. Si sosteneva con le elemosine e l’opera dei contadini[2]. Nel 1916 il vescovo Rosi si preoccupò di costituire un fondo accorpando due lasciti della chiesa destinandoli alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale.
Ha un solo altare, con confessionale, e suppellettile liturgica non sempre ben curata; c’è la reliquia del Santo e la statua della Madonna del Rosario, tutte e due oggetto di devozione e occasione di feste popolari; sull’altare maggiore è l’immagine di S. Isidoro agricoltore, abbelliscono la chiesa: un crocifisso, una Via Crucis e i quadri di S. Giuseppe e del sacro Cuore[3].
Nel 1979 il parroco presentò il progetto per il restauro della chiesa. Oggi è in totale abbandono[4]
[1] R. Cordovani, Fastello e la sua chiesa, 1931-1947: cronistoria diario della vicaria curata di S. Lucia Filippini in Fastello, Viterbo 2017, p. 29.
[2] Ibidem, p. 30.
[3] Ivi.
[4] Ibidem, p. 29.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]