Chiesa di S. Magno

Un tempo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Nel territorio di Gradoli la località con il nome di S. Magno è documentata già nel 1222. Forse una cappella o un piccolo oratorio doveva già esistere precedentemente. Il progetto della costruzione della chiesa e della adiacente fattoria si può far risalire al tardo 1400. Secondo alcune memorie riferite al 1508, il Comune di Gradoli chiese ai Farnese, allora possessori della tenuta, di aprire la chiesa ai paesani[1]. Successivamente la tenuta viene data in affidamento al cavaliere commendatario Bosio che, nel 1611, restaura la chiesa. Viene insignita, con bolla di papa Paolo V, del privilegio della Indulgenza plenaria per il giorno 19 agosto, festa del santo titolare. Il privilegio sarà rinnovato da Benedetto XIV nel 1754[2]. Nel 1896 il Comune di Gradoli acquista dai Cavalieri di Malta la tenuta, assumendosi l’onere della manutenzione della chiesa e della casa annessa. L’impegno non viene onorato e la chiesa conosce un periodo di completo abbandono, fino al restauro, al rinnovo del privilegio nel 1969 e alla consacrazione dell’altare del 1973. Di forma rettangolare, in tufo, con copertura a capriate e portale con un cornicione di stile rinascimentale. Sul tetto un piccolo campanile a vela per due campane[3].

[1] E. Agostini, Gradoli: storia e territorio, Viterbo 1998, p. 81.

[2] Ibidem, p. 82.

[3] Ibidem, p. 84.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]