La chiesa di S. Maria del Pozzarello, compete alla parrocchia di S. Maria Assunta. Terminata il 1 dicembre 1630 con le elemosine dei Bomarzesi[1]. L’altare di S. Antonio fu istituito da Fortunio Spira[2]. E’ situata al margine est del borgo lungo l’antica strada che conduceva al Tevere e a Mugnano[3].
Nel 1743 si dice che, per ragione di costruzione e di fondazione, la chiesa spetta alla Comunità di Bomarzo che, ogni anno, eleggeva e deputava l’ufficiale per l’amministrazione e il servizio della chiesa. È isolata da tre lati mentre da uno confina con il cimitero. Ha due porte e tre finestre con vetrate e grate di ferro. Ha altre due finestre, una per ognuna delle cappelle laterali. Ha ancora due finestre al piano della porta maggiore con grate di ferro[4]. Nella prima cappella, dove è situato l’altare maggiore, c’è una macchina alta circa 40 palmi, tutta lavorata e ornata di stucchi dorati e, nel mezzo, cioè nel sito più nobile della macchina c’è una nicchia dove è dipinta la miracolosa Immagine della Madonna detta del Pozzarello col Bambino in braccio, la quale viene chiusa con un cristallo con cornice intagliata e indorata che si apre e chiude secondo il bisogno. Sopra c’è un velo di taffetà bianco e rosso accomodato in un ferro con le sue girellette e i suoi cordini che aprono e chiudono[5] il velo. Oltre alla cappella con l’altare maggiore vi sono: a destra una cappella intitolata alla Madonna delle Grazie dove è collocata una immagine in rilievo della Madonna col Bambino con in testa corone di latta indorata. A sinistra la cappella di S. Antonio da Padova lavorata di stucchi indorati e dipinta con i diversi miracoli del Santo. Vi è un quadro in tela, alto dodici palmi e largo sette, rappresentante la Madonna, s. Giuseppe, s. Antonio col Bambino e s. Carlo[6]. Nel 1804 il vescovo Cordella ordina di riparare il tetto in ogni sua parte e “dealbari corporale et pallium”, in quella data la chiesa ha un cimitero per il quale si ordina di riparare il tetto, oltre a ripulire il muro esterno della chiesa dall’erba che la infesta[7]. Oggi è chiusa al culto.
[1] Come si rileva dalle Memorie della Cancelleria di Bomarzo che si trovano poste nell’archivio di detta chiesa, e dagli Stati del 1727.
[2] Come dal suo testamento del 14 settembre 1620; cfr.: Cedido, Archivio Antica Diocesi Bagnoregio, Archivio Parrocchiale S. Maria Assunta Bomarzo, serie Amministrazione, Cabreo 1743, cit., c. 75r.
[3] Bomarzo: il centro storico, la riserva naturale di Monte Casoli, il Sacro Bosco, a cura di: Provincia di Viterbo, Comune di Bomarzo, Regione Lazio, Viterbo, s.d.
[4] Cedido, AADB, APSMAB, serie Amministrazione; Chiesa del Pozzarello: inventario dei beni 1712, c. 1r.
[5] Ivi.
[6] Ibidem, c. 1v. Cfr.: Cedido, AADB, ACB, serie Visite pastorali, Visita Cordella 1804, c. 48.
[7] Cedido, AADB, ACB, serie Visite pastorali, Visita Cordella 1804, c. 48; Cedido, AADB, ACB, serie Visite pastorali, Visita Aluffi 1765, c. 159.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]