Basilica-santuario di S. Maria del Suffragio a Grotte di Castro.

La primitiva chiesa fu costruita in onore di San Giovanni Battista, probabilmente intorno all’VIII secolo. Sottoposta in origine alla giurisdizione del vescovo di Orvieto, nel 1378 passò alla Diocesi di Montefiascone.

Nel 1616, mentre era Pievano don Ascanio Salci, venne a predicare a Grotte un padre Cappuccino, padre Angelo da Ronciglione, il quale essendo molto devoto alla Madonna, fece venire da Roma una statua che la rappresentasse. La statua arrivò in quello stesso anno e, “tanta fu la calca della popolazione che si mosse ad incontrarla che molti caddero dai dirupi, ma nessuno si fece male”. A questo primo miracolo ne seguirono molti altri, tanto che le venne attribuito l’appellativo di Madonna dei Miracoli. Il cardinale Odoardo Farnese, su richiesta della Comunità ne divenne il protettore. In breve tempo, dopo la venuta della statua, fu raccolta la somma di circa 10-12 mila scudi che servì da stimolo per iniziare la nuova fabbrica.

La nuova fabbrica si sarebbe iniziata nel 1625. L’incarico per il progetto fu affidato all’architetto Girolamo Rainaldi. Nel 1672 l’architetto Andrea Selvi completò la chiesa con la cupola ovoidale e così il 12 ottobre 1698, il card. Marco Antonio Barbarigo, consacrò il sacro edificio in onore di Maria SS. del Suffragio e di San Giovanni Battista.

Al 1713 risale la realizzazione della Gloria ad opera dell’intagliatore romano Bartolomeo De Zettis, e nel 1723, ottenuto il decreto da parte del Capitolo Vaticano, si procedette all’incoronazione della statua della Madonna del Suffragio, si pensò di restaurare e abbellire la chiesa, in modo che fosse degna di accogliere il rappresentante del Capitolo Vaticano e la moltitudine di forestieri, che si prevedeva ci sarebbero stati. La data stabilita per l’importante evento fu il 23 maggio 1728, festa della SS. Trinità. Tra il 1761 e il 1765 si costruì la nuova bussola e la sovrastante orchestra (opera di Andrea e Liborio Moranti di Montefiascone). Nel 1872 il nuovo organo della ditta Angelo e Nicola Morettini di Perugia sostituì quello precedente (costruito da Lorenzo Alari tra il 1731 e il 1732). Nella seconda metà del XIX secolo si aggiunsero decorazioni e dipinti (opera del prof. Luigi Fontana e dei suoi aiutanti Nicola Achilli e Mariano Pepi).

Tra le più preziose le pale d’altare di Francesco Nasini raffiguranti La circoncisione, La Madonna del Rosario fra S. Caterina da Siena e S. Domenico, realizzati nel 1654 e un affresco raffigurante San Bonaventura, eseguito dal pittore nel 1665. Degne di nota sono anche l’olio su tela rappresentate La Madonna della cintola fra S. Tommaso da Villanova e S. Monica e l’affresco raffigurante S. Cristoforo per le quali non è del tutto certa l’attribuzione al Nasini. Nella parete sovrastante l’ingresso della Cappella del SS. Sacramento si trova la tela con il Battesimo di Gesù attribuita alla scuola di Pietro da Cortona. Nella cappella di Sant’Anna, un quadro del pittore locale Pacifico Pacifici del sec. XVII, raffigurante la Vergine col Bambino e Sant’Anna. Nell’altare del transetto sinistro si trova un di pinto rappresentate il SS. Crocifisso tra i Santi Francesco D’Assisi e Maria Maddalena, della scuola di Guido Reni (per tradizione proveniente dalla distrutta città di Castro). Infine nell’Oratorio di Santa Croce si trova una bellissima pala d’altare raffigurante il SS. Crocifisso tra i Santi Francesco d’Assisi e Filippo Neri, che presenta le iniziali G.A.C. (Giovanni Andrea Carlone, sec. XVII). Intono alla chiesa si trovano delle piccole cappelle: di Sant’Emidio, la cripta sacrario, la cappella della deposizione, la cappella con il Presepio permanente e l’Oratorio della Coroncina.

BIBL. e FONTI – Grotte di Castro: il territorio, il paese, il museo, a cura di Mariaflavia Marabottini e Pietro Tamburini [Sistema Museale del Lago di Bolsena, Quaderni, 7], Bolsena 2007, pp. 67-71.

[Elisa Angelone – Cersal]