Chiesa di S. Angelo
Compare nelle Disposizioni statutarie della Comunità di Rocca del Vecce redatte tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo[1]. Sita fuori e poco distante da Roccalvecce, è unita alla chiesa parrocchiale, nel 1576 è definita diruta e scoperta[2]. Nel 1676 è ancora in cattive condizioni[3]; nel 1699 è priva del necessario per le celebrazioni e si dispone di provvedere[4], vi risiedono i frati Minori Conventuali. Nel 1706 si ordina di rimuovere la tavola lignea in essa riposta e porre i vetri alle finestre. In quella data è descritto un campanile con un’unica campana che deve essere provvista di fune; la chiesa ha un’unica panca posta di fronte all’altare ed è definita di “media struttura e magnitudine”; il muro esterno della chiesa è ricoperto di spine e si richiede che vena pulito[5]. E’ intorno a questi anni che si dice sorgere il borgo di S. Angelo fondato ad opera di alcuni pastori provenienti dalla vicina Umbria, dalle Marche e dagli Abruzzi. Nel 1750 circa iniziano i lavori per la costruzione della nuova chiesa che – edificata nello stesso punto dove sorgeva l’antico convento raso al suolo da un violento incendio – prende il nome di S. Michele Arcangelo. i lavori di costruzione della chiesa si interrompono per riprendere poi nel 1810 e concludersi intorno al 1820. Restaurata negli anni successivi, oggi è aperta al culto.
Fonti archivistiche
L’Archivio della Curia vescovile di Bagnoregio conserva documenti relativi alla chiesa di S. Angelo: Amministrazione (1600-1929), Consuntivo (1934).
[1] A. Gregori, La Madonna del Nespolo di Roccalvecce, in: “Biblioteca e società”, Vol. XXXVII, n. 1-2 (giugno 1999), p. 15.
[2] Cedido, Archivio Vescovile di Bagnoregio, Serie visite pastorali, visita 1576, c. 151v.
[3] Cedido, AVB, serie visite pastorali, visita 1676, c. 113v.
[4] Cedido, AVB, Serie visite pastorali, visita 1699, c. 160v; visita 1722, c. 192.
[5] Cedido, AVB, serie visite pastorali, visita 1706, c. 195 e seg.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]