Chiesa di S. Oculo
Nel 1148, davanti al Palazzo di S. Lorenzo in Viterbo, il vescovo di Bagnoregio dona a Rustico, arciprete di S. Giovanni di Celleno, la chiesa rurale di S. Oculo con tutti i suoi beni. Il giorno successivo il vescovo dà il possesso della chiesa all’arciprete. Questa donazione provoca la reazione dei canonici di S. Sisto a Viterbo che vantavano più antichi diritti sulle chiese di Celleno[1]. Nel 1251 il vescovo di Bagnoregio ribadisce all’arciprete di S. Giovanni di consegnare le offerte della chiesa di S. Oculo[2]. Le controversie tra il vescovo di Bagnoregio e i canonici di S. Sisto si ritrovano in atti degli anni 1277, 1284, 1299, 1323, e fino al 1337. col tempo la piccola chiesa rurale viene inglobata dal convento di S. Giovanni Battista affidato ai Frati Minori Osservanti Riformati.
[1] G.B. Crocoli, Celleno: dalle origini al 1870, Bolsena 1989, p. 23.
[2] Ibidem, p. 27.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]