Chiesa di S. Pietro e Paolo (Benedettini).
La chiesa viene donata da una famiglia di Latera, nell’anno 1027, ai monaci dell’Abbazia di S. Salvatore al Monte Amiata[1]. Fino al 1228 è officiata dai religiosi benedettini, nel 1237 passa ai Cistercensi che vi resteranno fino al 1780[2]. I religiosi non vanno subito ad abitare a Latera, nei primi decenni ad officiare le chiese di S. Martino e di S. Pietro sono dei rettori sacerdoti secolari alle dipendenze dell’abate del Monte Amiata[3]. Nel primo secolo della loro presenza a Latera, i rapporti tra il vescovo di Castro e gli abbati di S. Salvatore al Monte Amiata sono abbastanza tesi[4]. I Cistercensi infatti erano esenti dal pagare le contribuzioni al Patrimonio di S. Pietro, contribuzioni che invece sono spesso richieste dai vescovi. La questione sulle decime si chiuderà soltanto nel 1322[5].
Sembra che la chiesa di S. Pietro fosse parrocchia, insieme a quella di S. Clemente poiché la visita pastorale del 1482 dispone che, per entrambe, si compilassero i registri dei battesimi e dei morti[6]. Nei documenti del XVII secolo si legge che alla chiesa era annessa una sacrestia, una casa e un tinaio con un orto contiguo[7].
Nel 1780 i religiosi vengono espulsi e la chiesa, ormai abbandonata, nel 1812, viene destinata a cimitero. Oggi, ridotta a rimessa di mezzi agricoli, mostra ancora la facciata rivolta a sud, la grande porta d’ingresso ornata con stipiti di pietra locale, ai lati due piccole finestre con un finestrone sopra. La chiesa era a navata unica con un solo altare dedicato ai santi apostoli Pietro e Paolo ornato da un dipinto e un campanile[8]. Per un breve periodo è documentata una Confraternita di S. Pietro istituita nel 1861 che però scompare presto.
[1] Latera la sua storia, le sue chiese, le sue istituzioni civili e religiose, Latera, 1990, pp. 127-128.
[2] Ibidem, p. 138.
[3] Ibidem, p. 130.
[4] Ivi.
[5] Ibidem, p. 136.
[6] Ibidem, p. 144; cfr: Cedido, ADMf, Vis.p. 1609-12, c. 271.
[7] Latera la sua storia … cit. p. 139, cfr: Cedido, ADMf, Vis.p. 1737-38, c. 46v.
[8] Latera la sua storia … cit. p. 139.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]