S. Pietro in Vincolis
Comunemente detta della Madonna, considerata rurale fino agli inizi del 1600 in quanto il paese di Gradoli era raccolto entro le mura. Forse in origine era a pianta a croce latina, oggi rettangolare, subì nel tempo varie modifiche. All’interno erano tre altari: il maggiore, con tabernacolo, aveva una tela raffigurante S. Pietro in Vinculis, in quello di destra era rappresentata la Madonna del Buon Consiglio, a sinistra l’angelo custode[1]. Gli ultimi interventi, apportati da don Giovanni Tobia negli anni ’60, trasformarono l’interno utilizzando parte della sacrestia per ricavarne l’abside. Oggi è rimasto soltanto l’altare maggiore dedicato alla Madonna del Buon Consiglio, è tutt’ora officiata[2].
[1] Cedido, ADMf, Vis.p. 1707, cc. 338v-339; si veda anche Vis.p. 1609-12, c. 148; Vis.p 1755, c. 267v; Vis.p. 1763, c. 31; Vis.p. 1769, c. 35v; Vis.p. 1772-73, cc. 31, Vis.p. 1773-74, c. 35; Vis.p. 1814 (vol. 75), c. 264; Vis.p. 1815 (vol. 73), c. 173.
[2] E. Agostini, Gradoli: storia e territorio, Viterbo 1998, p. 74.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]