Chiesa di S. Rocco

Costruita per volontà del popolo di Gradoli scampato alla peste. Si eleva su un poggio opposto al paese, dal quale è isolata. Vi si accedeva salendo una scalinata esterna con ballatoio. Piccola, a pianta rettangolare, aveva un solo altare di stucco a forma di urna[1]. Documentata già nei primi anni del XVII secolo[2], nel 1856 si chiede al vescovo di utilizzarla per la tumulazione dei fanciulli. Nel 1929 viene aggiunta una pala del prof. Tosti raffigurante la Vergine delle Grazie tra i santi Sebastiano e Rocco e, sullo sfondo, il paesaggio di Gradoli. Vi si celebrava una messa il 16 agosto, festa di S. Rocco. Viene venduta nel 1972[3].

[1] Cedido, ADMf, Vis.p. 1707, c. 339; si veda anche Vis.p. 1609-12, cc. 147, 157, 195; Vis.p. 1628, c. 153; Vis.p. 1631, c. 458; Vis.p. 1753, c. 270; Vis.p 1755, c. 267v; Vis.p. 1763, c. 31v; Vis.p. 1769, c. 36r; Vis.p. 1772-73, cc. 31v, Vis.p. 1773-74, c. 35.

[2] Cedido, ADMf, Vis.p. 1609-12, cc. 147, 157, 195.

[3] E. Agostini, Gradoli: storia e territorio, Viterbo 1998, pp. 74-75.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]