Chiesa di S. Stefano (Isola Martana)
Il primo ricordo della chiesa di S. Stefano sull’Isola Martana risale al principio del IX secolo[1]. Secondo alcune testimonianza sull’isola, oltre alla chiesa, era presente un piccolo monastero[2]. Nel 1259 l’isola diviene proprietà dei signori di Bisenzio che l’assoggettano alla signoria della città di Orvieto[3]. Il castello e la chiesa di S. Stefano erano posti sulla sommità dell’isola e la comunità col tempo, fu sottoposta alla Diocesi di Viterbo-Tuscania per poi, nel 1369, passare a quella di Montefiascone. La struttura della chiesa di S. Stefano era a navata unica con un’abside, una porta interna collegava la chiesa al vicino convento[4]. Il monastero, nel 1459 viene concesso ai padri Agostiniani[5], per poi passare ai camaldolesi nel 1543[6] e ai Frati Minori nel 1574[7]. Col tempo viene abbandonata.
[1] C. Ricci, Santa Cristina e il lago di Bolsena, Milano, 1928, p. 24; cfr. M. Di Giovanni Andrea, Le chiese “scomparse” di Marta, Tesi di laurea, Università degli studi della Tuscia, Facoltà di Conservazione dei beni culturali, a.a., 2013-2014, p. 20.
[2] B. Zucchi, Informazione e cronica della città di Castro …, relazione del 1630 in: F. M. Annibaldi, Notizie storiche della Casa Farnese, della fu città di Castro …, Parte II, Montefiascone, 1818, p. 101; cfr.: M. Di Giovanni Andrea, Le chiese “scomparse” di Marta, … cit., p. 20.
[3] F. M. Annibaldi, Notizie storiche della Casa Farnese, della fu città di Castro …, Parte II, Montefiascone, 1818, p. 98-99.
[4] M. Di Giovanni Andrea, Le chiese “scomparse” di Marta, … cit., p. 23.
[5] F. M. Annibaldi, Notizie storiche della Casa Farnese, della fu città di Castro …, Parte II, Montefiascone, 1818, p. 100.
[6] A. Tarquini, L’Isola di Amalasunta …, cit. p. 136.
[7] Ibidem, p. 137.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]