Salci – Famiglia (Viterbo, Secc. XI-XIII)
La famiglia aveva trasformato il Casale di Salci in un castello del quale ebbe la signoria con il titolo di Conti. Del castello oggi restano solo una parte della torre e pochi ruderi, poco oltre Castel d’Asso presso la vecchia strada che univa Vetralla a Tuscania. Era una famiglia di indole bellicosa che era riuscita ad estendere il proprio dominio nei territori circostanti a danno degli antichi proprietari. L’imperatore Enrico IV nel 1084 aveva ordinato che la chiesa esistente in quel territorio fosse donata al Monastero di Farfa, come pure i territori che erano stati occupati. Tra gli usurpatori c’erano Guido del fu Guido e Rolando del fu Roccione, signori di Salci. Questi nomi compaiono poi anche in atti del 1046 e del 1073.
Guido Roberto Viso, figlio di Guido, e la moglie Missa risultavano nel 1072 proprietari di una casa a Viterbo nel momento in cui le più potenti famiglie del territorio si venivano a stabilire nella civitas: in quel periodo i Tignosi si sistemavano nel castello ereditato o comprato dai signori di Salci ai quali erano legati da parentela mentre i Nicolai, i Borgognoni e i Di Vico si attestavano nei palazzi costruiti in Piazza San Silvestro, i Brettoni nel palazzo presso Sant’Antonio, i Cocco a Piazza San Salvatore, i Farolfi nel Castello di Sonsa, gli Alessandri a San Pellegrino.
L’ultimo dei conti di Salci potrebbe essere stato Landolfo di Ronaldo (1264) che lasciò i suoi beni ai conventi di Santa Chiara e di San Francesco, venduti poi al Capitolo di San Lorenzo.
BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, p. 461..
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]