Nel 1698 sull’altare dei Santi Ilario e Valentino nella chiesa cattedrale di San Lorenzo a Viterbo viene dipinto un quadro del pittore romano Morandi raffigurante Sant’Ilario e Valentino ed il Sacramento[1]. Il dipinto e la costruzione della cappella, dopo qualche controversia, furono eseguiti per volontà del cardinale Urbano Sacchetti, vescovo di Viterbo (1683-1699)[2]. Gli altri due quadri laterali con il Martirio dei due santi e di S. Lorenzo sono del Mazzanti[3].
La cappella ha forma di quadrangolo irregolare con angoli smussati dove sono addossate otto colonne binate, dipinte a finto marmo, coronate da ricchi capitelli corinzi compositi. Le colonne sono collegate ad un architrave che si ricurva in quattro archi per sostenere la cupola che conclude l’ambiente. La cupola è aperta da dieci finestre ellittiche riquadrate entro cornici a unghia. La volta è dipinta a finto cielo come pure il lanternino. Sulla parete di fondo è addossato l’altare, sulle pareti tele ad olio. Le superfici vacanti sono decorate a finto marmo. Una balaustra con colonne marmoree separa la cappella dalla navatella di destra[4].
[1] Morandi Giovanni Maria, sec. XVII, Santi Valentino e Ilario, olio su tela, cm 380.0×240.0 (HxL) [EMJ0082]
[2] M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2000, p. 572.
[3] A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma 1915-20, p. 135.
[4] SBAS, A. Pampalone, 12/00070528.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]