Tisserant, Eugenio – Cardinale (Nancy, 24 mar. 1884 – Albano Laziale, 21 feb. 1972)
Dopo gli studi nel Seminario di Nancy e prima ancora di diventare sacerdote aveva fatto studi alla Scuola biblica e archeologica di Gerusalemme, poi all’Istituto cattolico di Parigi, poi ancora a Gerusalemme divenendo esperto nelle lingue del Medio oriente al punto da essere chiamato a quello che si stava realizzando a Roma cioè il Pontificio Istituto Biblico. Fu sacerdote dall’agosto 1907 e fu nominato ”Conservatore di manoscritti” alla Biblioteca apostolica vaticana continuando così gli studi di archeologia e di lingue orientali. E’ stato creato cardinale da Pio XI nel 1936. Nel 1946 è stato nominato alla sede suburbicaria di Porto e S. Rufina, la diocesi che si estende tra Roma e Civitavecchia. Nel 1951 è divenuto Decano del Collegio dei cardinali e come tale ha diretto il conclave del 1958 che ha portato all’elezione di Giovanni XXIII e poi quello del 1963 con l’elezione di Paolo VI. E’ stato Accademico di Francia e membro di diverse Congregazioni romane, Prefetto della Biblioteca apostolica vaticana e dell’Archivio segreto vaticano.
E’ stato testimone e artefice dello sviluppo, quasi una seconda nascita, della diocesi di Porto e S. Rufina che ha retto dal 1946 al 1966, negli anni della grande crescita di Roma (la Diocesi si estende sui quartieri di Isola Farnese, La Giustiniana, Boccea, Torre in Pietra, Malagrotta, Fiumicino che erano allora nel territorio di quel Comune) e dell’attuazione della riforma agraria (attuata in quel territorio dall’Ente Maremma) che ha trasferito nei latifondi prospicenti la costa tirrenica e nei territori adiacenti migliaia di braccianti che sono diventati piccoli proprietari ed hanno messo a coltura migliaia di ettari prima destinati a colture estensive. In collegamento con questa riforma sono nati nuovi borghi e paesi prima spopolati si sono riempiti di nuove famiglie. Attualmente la Diocesi è la seconda nel Lazio per popolazione dopo quella di Roma (nel 1966 la Diocesi contava ancora 96.000 abitanti, nel 2018 ne conta 440.000: http://www.diocesiportosantarufina.it/home/pages.php?dpid=2).
Tra le sue opere più significative la ripresa e il completamento dei lavori per la costruzione della cattedrale a La Storta, sulla Via Cassia, consacrata nel marzo 1950. Nel 1953 aveva convocato e diretto un sinodo diocesano entrato in vigore il 1 gennaio 1958. Durante il suo episcopato sono state istituite 26 nuove parrocchie in altrettanti nuovi centri sorti a causa della riforma agraria.
Egli aveva criticato la dittatura nazista già durante il pontificato di Pio XI e poi di Pio XII e nel 1948 aveva condannato in maniera ferma il comunismo e tutti quei cattolici che favorivano il successo del socialismo comunista.
Nel 1966, a seguito della riforma che interessò le diocesi suburbicarie e che fece della diocesi di Porto e S. Rufina una sede titolare oltre che una sede residenziale, si dimise da quella Diocesi avendone nello stesso tempo il titolo. La Diocesi, da allora ha avuto un vescovo residenziale che ha governato al posto dei cardinali che lo avevano fatto in precedenza e il primo è stato mons. Andrea Pangrazio già arcivescovo di Livorno e di Gorizia e Segretario della Conferenza episcopale italiana.
Il cardinale Tisserant è morto ad Albano Laziale il 21 febbraio 1972 ed è stato sepolto nella sua cattedrale a La Storta.
Bibl.: A. Cugini, E. Spada, Porto-Santa Rufina. Storia di una Chiesa, Roma, Diocesi di Porto-S. Rufina, 2016, pp. 253-264; Annuario pontificio. 1968, Città del Vaticano, 1968, p. 38, 362; Sinodo ostiense, Portuense e di s. Rufina, 1957, Roma, Tip. Pio X, 1957; A. Borelli, La Diocesi suburbicaria di Porto e Santa Rufina nel corso dell’età moderna e contemporanea, Tesi di laurea, Università della Tuscia, A.A. 2006-2007.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]