Velandi (Velardi, Velardo) Domenico – Pittore (secc. XV-XVI).
Attivo nel Viterbese, non si conosce quasi nulla della sua formazione, che avvenne probabilmente in ambito locale sotto l’influsso di Gabriele di Francesco Zacchi e Lorenzo da Viterbo. In alcuni documenti viterbesi del 1483 il V., identificabile con il pittore Domenico Velardo, risulta essere l’autore degli affreschi del palazzo del Comune (1490) e di un crocifisso dipinto in S. Maria della Quercia (1503), opere entrambe perdute.
Della sua produzione si segnalano: la tavola della chiesa collegiata di S. Filippo e Giacomo di Castiglione in Teverina raffigurante la Madonna della cintola, il Redentore benedicente del Museo diocesano di Orte (1491), l’Adorazione del bambino ritrovata nella chiesa di S. Pietro in Civita Castellana (ca. 1480), il frammento superstite con la Madonna e bambino del 1497 nella chiesa di S. Maria al Prato a Campagnano (ora nel Museo civico), l’Annunciazione (1501) del Museo diocesano di Orte, due tavole di scuola, con i Santi Pietro e Caterina nel duomo di Ronciglione, la tavola con la Madonna in trono col bambino e nella cuspide l’Eterno padre benedicente (collezione Popiel di Cracovia) che reca la firma dell’artista: «Pinxit dominicus velandi de Viterbo».
Gli sono stati inoltre attribuiti a Vasanello gli affreschi nella chiesa di S. Salvatore con Cristo in pietà tra san Giovanni Evangelista, Giuseppe d’Arimatea e le pie donne e, nel registro inferiore, San Francesco, santa Chiara e san Bernardino da Siena, nella chiesetta rurale di S. Lanno, l’affresco con la Madonna in trono con Bambino tra san Lanno, san Francesco e un’altra santa (forse 1493) e, ad Anguillara, nella chiesa di S. Francesco, una Madonna con Bambino tra due angeli, probabilmente eseguita prima del Redentore benedicente del 1491.
BIBL. — Faldi 1970, pp. 34-35, 49, 208-209, 211-212; Signorelli, II, p. 207; Diz. Bolaffi 1975, ad nomen.
[Scheda di Elisa Camboni – Ansl]