Zacchia Laudivio (Luigi) – Vescovo (Vezzano Ligure 1565 – Roma 30/31 ag. 1637).
Figlio del genovese Gaspare e di Veronica de Nobili, signori di Vezzano, studiò all’Università di Pisa laureandosi in legge. Fratello di Paolo Emilio (cardinale nel 1599), nonno di Paolo Emilio Rondinini (cardinale nel 1643), era anche zio di Gaspare Cecchinelli, che sarà suo successore come vescovo di Montefiascone e Corneto. Sposato con Laura Biassa de Nobili, ebbe due figli: Marcello, morto a 18 anni e sepolto nella cattedrale di Montefiascone; Felice, nata nel 1593 e andata in sposa a 17 anni ad Alessandro Rondinini. Felice e Alessandro ebbero sette figli e due figlie, tra cui Paolo Emilio, il futuro cardinale. Morta la moglie, Laudivio lasciò Vezzano e andò a Roma presso il fratello cardinale che gli trovò lavoro negli ambienti della Curia vaticana. Consacrato sacerdote, fu nominato protesoriere della Camera apostolica, commissario generale, avvocato concistoriale nel 1600, e quindi, il 21 genn. 1603, protonotario apostolico. Il 17 ag. 1605 gli fu affidata la diocesi di Montefiascone e Corneto e pertanto, il 28 agosto dello stesso anno, fu consacrato vescovo dal cardinale Pietro Aldobrandini. Tra il 1608 e il 1612 fece due visite pastorali alla Diocesi ed emanò una nutrita serie di decreti (in volgare) che riguardavano non solo la tenuta delle chiese ma anche i doveri e il comportamento del clero. Nel 1614 fu vicelegato a Viterbo; il 4 dic. 1617 venne nominato vicelegato della provincia del Patrimonio. Dal 12 maggio 1621 al 16 dic. 1623 esercitò la carica di nunzio apostolico a Venezia; il 3 febbr. 1624 venne nominato tesoriere e collettore della Camera apostolica, e il 27 dicembre dello stesso anno prefetto del Palazzo Apostolico. Nel 1622 convocò e diresse un sinodo che si svolse a Montefiascone il 20-22 ottobre (Constitutiones…) con la partecipazione del clero della Diocesi di Montefiascone e di quella di Corneto-Tarquinia e con una appendice che conteneva il primo statuto dell’ospedale di Montefiascone (“Ordini per il governo dell’hospidale Laudivio Zacchia per la Dio gratia vescovo di Montefiascone e Corneto”) che non riguardava solo l’amministrazione economica del complesso ma anche i compiti di infermieri e chirurghi. Il 19 genn. 1626 fu elevato alla porpora cardinalizia e il 9 febbraio ricevette il titolo di S. Sisto, al quale il 17 sett. 1629 aggiunse quello di S. Pietro in Vincoli. Il 13 maggio 1630 lasciò il governo della diocesi di Montefiascone e Corneto a suo nipote Gaspare Cecchinelli che aveva nominato già alcuni anni prima Vicario generale e che dopo di lui resse la Diocesi per oltre un trentennio instaurando così un governo lunghissimo mai successivamente superato da alcun vescovo. Dal 1631 al 1637 ricopri l’incarico di rappresentante della Repubblica di Genova presso la Santa Sede. Membro della commissione cardinalizia, composta da dieci porporati, nel secondo processo contro Galileo Galilei, fu con Gaspare Borgia e Francesco Barberini tra i tre cardinali che non sottoscrisse la condanna del 22 giugno 1633. Nel 1637 fece legalizzare l’asse ereditario di coloro che avevano avuto figli legittimi prima di assumere i voti religiosi. Morì a Roma e fu sepolto nella cappella di S. Domenico nella chiesa di S. Maria sopra Minerva. I suoi precordi furono depositati nella chiesa di S. Nicola da Tolentino a Roma. Secondo il Cardella venne invece seppellito in S. Pietro in Vincoli, chiesa del suo titolo. Nella diocesi di Montefiascone lo Z. proseguì la sistemazione della facciata della cattedrale di Santa Margherita, spendendovi 11.000 scudi e portandola quasi a conclusione; la dotò inoltre del titolo di arcipretura. Oltre ad attuare varie visite apostoliche, con speciale permesso del papa riformò l’insegnamento della dottrina cristiana rendendolo obbligatorio nei giorni festivi.
Bibl. — Cardella, VI, p. 256; Ceccarelli 1928-33, pp. 87-89; De Angelis 1841, pp. 63-64; Moroni, xlvi, p. 222 e ciii, pp. 359-360; ; Weber, pp. 983-984; Zacchia Rondinini 1942, pp. 24-37; Constitutiones illustrissimi et reverendissimi D. D. Laudivii Zacchiae…, Viterbii, ex Typhographia Augustini Discipuli, 1623; Cedido, Archivio dell’antica Diocesi di Montefiascone-Corneto, serie “Visite pastorali”.
[Scheda di Giancarlo Breccola – Ibimus; revisione di Luciano Osbat – Cersal]