Caprini Pacifico – Patriota (Viterbo, 9 genn. 1820 – Viterbo, 28 febb. 1904)

Figlio di Carlo e di Teresa De Gentili era nato a Viterbo il 9 gennaio 1820 in una delle famiglie più importanti del patriziato viterbese che, nel periodo napoleonico, si era schierata a favore dei francesi. Nei decenni successivi fu fervente patriota e, nel marzo 1848, insieme con il fratello Francesco (1821-49) si arruolò (con molti altri giovani viterbesi) nel corpo dei volontari che al comando del generale Giovanni Durando si batté contro gli austriaci nella Prima guerra di indipendenza. Fu poi alla difesa di Treviso e di Vicenza e nel 1849 era a Roma per sostenere la Repubblica romana: nei combattimenti di quell’anno, per ostacolare il movimento delle truppe francesi, fece saltare in parte il Ponte Milvio e poco dopo vide morire il fratello nella difesa dei bastioni a Porta S. Pancrazio. Ritornato a Viterbo e sposatosi prima con la bolognese Elena Tacconi e poi, rimasto vedovo, con la nobile genovese Giuseppina Massone, si impegnò nell’organizzazione dei movimenti patriottici antipapali. Fu sottoposto a censure e carcerato, poi fu sotto lo stretto controllo della polizia pontificia ma questo non gli impedì di continuare nella sua azione a favore dell’Unità d’Italia. Fu costretto all’esilio poi tentò di rientrare nel 1860 ma fu nuovamente arrestato e imprigionato insieme ad altri patrioti nel forte Sangallo di Civita Castellana.  Nuovamente esiliato prima a Bologna e poi a Orvieto, si impegnò perché prevalesse il progetto del governo Farini-Minghetti favorevole alle trattative con la Francia al fine di allontanare la presenza dell’esercito francese dallo Stato pontificio, come si esprimeva un suo scritto di quegli anni (Sulla questione romana. Poche libere osservazioni , Torino 1863). Il C. fece ritorno definitivamente a Viterbo solo dopo il 1870 e, salvo una breve apparizione sulla scena politica come sindaco di Celleno negli anni 1871-1873, visse appartato occupandosi dei disastrati conti della famiglia e morì a Viterbo il 28 febbraio 1904.

BIBL. Voce “Caprini Pacifico” di B. Di Porto, in DBI, vol. XIX, pp. 205-207; G. Signorelli, Viterbo dal 1789 al 1870, Viterbo 1914, passim; B. Di Porto, Il primo ventennio di Viterbo italiana, in “Annali della libera università della Tuscia”, vol. IV (1972-1973), pp. 73-161; Angeli, 2003, pp. 108-109 (sulla famiglia Caprini pp. 106-109, 641-643 con bibl. e rif. Alle fonti d’archivio); C. Bonifazi, L’altra metà del Risorgimento viterbese. Protagoniste dell’unità differita (1860-1870), Viterbo2021, pp. 120-129.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]