Carnevalini, Francesco – Militare (Viterbo, 7 ago. 1898 – Debra Sina, Africa orientale italiana, 12 mag. 1936)

Figlio di Orazio e di Zenaide Betti, dopo aver fatto gli studi classici a Viterbo studiò giurisprudenza a Roma alla “Sapienza”. Partito come volontario nel Corpo nazionale dei volontari ciclisti, fu congedato a fine 1915 e richiamato nel 1917 partecipando così alle operazioni di guerra con il I° reggimento artiglieria pesante campale. Completati gli studi universitari dopo la fine della Grande guerra, aderì presto al movimento fascista, partecipò alla marcia su Roma, fu corrispondente de “Il popolo d’Italia” e del settimanale viterbese “La rocca”.

Centurione della Milizia volontaria di sicurezza nazionale, fu in Africa orientale per alcuni anni con funzioni direttive presso un’industria parastatale. Nel maggio 1935 fu assegnato alla 116^ legione Camice Nere “28 ottobre” e imbarcato a Napoli, nel settembre dello stesso anno giunse a Massaua. Nel maggio 1936 l’episodio che gli valse la medaglia d’oro al valor militare con la motivazione: “Seniore della M.V.S.N., assalito con alcuni automezzi della R. Aeronautica in marcia verso Addis Abeba, da forte nucleo di ribelli, con pochi uomini e scarse munizioni, coraggiosamente organizzava una difesa. Ritenuta ormai vana ogni resistenza, dato l’ingrossare continuo degli attaccanti, ordinava ai suoi inferiori di allontanarsi e di cercare scampo dalla sicura fine; ad uno di essi rivolgeva parole di affetto per la famiglia ed espressioni di fede e di devozione alla Patria fascista. Rimasto solo, esaurite le scarse munizioni, cadeva eroicamente al suo posto di onore. Debra Sina, 10 maggio 1936.” Era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere ufficiale dell’ordine della corona d’Italia e di una Croce di guerra al valor militare.

A Viterbo in suo onore fu denominato il quartiere che nel secondo dopoguerra è stato rinominato “Pilastro”.

BIBL. – A. Quadrani, Eroi per sempre. Le Medaglie d’oro al valor militare della Tuscia, Viterbo, Agnesotti 2003, pp. 31-32; M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2003, p. 40, 544.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]