Ferrata Giuseppe – Musicista (Gradoli, 1° gen. 1865 – New Orleans, 28 marzo 1928).

Figlio di Paolo e di Lucia Donati, nipote del cardinale Domenico Ferrata,  studiò a Roma con Giovanni Sgambati ed Eugenio Terziani nella Reale Accade­mia di S. Cecilia, diplomandosi in composizione e pianoforte ( 1885). Assistette come allievo alle ulti­me lezioni di Franz Liszt. Nei pochi anni della sua permanenza a Roma tenne numerosi concerti.

Nel 1892 emigrò in America, dove insegnò in vari luo­ghi: nel Maryland, a Greenville in South Caroline, in Georgia e a Pittsburgh in Pennsylvania, dove ot­tenne un premio alla «Pittsburgh Art Society» (1908); dal 1909 fu insegnante di pianoforte e com­posizione al Sophie Newcomb College della Tulane University a New Orleans; ivi rimase fino alla morte.

Ottenne una notevole reputazione per tutti i concorsi nazionali e internazionali nei quali le sue composizioni risultarono vincenti: nel Music Tea­chers’ National Association Competition (1897), nella Sonzogno Opera Competition of Milan (1903), ma soprattutto nel concorso bandito dall’Art Society of Pittsburgh Competition (1908), dove vinse tutti e quattro i premi stabiliti per quat­tro diversi generi di composizione. L’Università di New York, dietro lettura di una sua composizione, gli conferì il titolo di dottore ad honorem. Il suo successo lo incitò a periodiche visite in Italia per promuovere le proprie composizioni, in particolare le opere Akrimane e Il fuoruscito, anche se non riu­scì a farle eseguire né a pubblicarle.

Fu insignito del cavalierato da Vittorio Emanuele III. Nel 1916 ottenne la cittadinanza americana. Pubblicò in prevalenza con la ditta J. Fischer & Bro. di New York (1901-1920), ma anche con la Schirmer di New York e con la Ricordi di Milano. Tra le sue compo­sizioni qui si ricordano le Italian spring melodies per violino e pianoforte (New York, J. Fischer, 1902).

BIBL. — De Angelis 1922, pp. 206-207; Raeli 1959; DEUMM, II, p. 744 (con elenco delle sue composizioni); Shipley 1990; Karpoff 1992; Eanes 1999; Edward Eanes in New Grove, 8, p. 719.

[Scheda di Orietta Sartori – Ibimus]