Gonella, Matteo Eustachio – Vescovo, Cardinale (Torino, 20 set. 1811 – Roma, 15 apr. 1870)

Figlio di Andrea (un banchiere devoto alla S. Sede) e di Teresa Anselmetti, dopo le scuole frequentate nel Collegio dei Gesuiti della sua Città, si laureò in Matematica all’Università di Torino e a quel punto decise di abbracciare lo stato ecclesiastico. Fu ordinato sacerdote nel 1838 a Saluzzo e subito dopo si trasferì a Roma dove si perfezionò negli studi teologici e giuridici alla Sapienza e dove conseguì il dottorato in utroque iure. Dal 1842 fu addetto alla Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari e poi a quella del Concilio. Nel 1846 fu nominato Delegato di Orvieto e nel 1847 fu a Viterbo con lo stesso incarico e, in occasione della concessione dello Statuto da parte di Carlo Alberto, la popolazione gli rese omaggio sotto i suoi balconi in quanto piemontese. Non fu in grado di seguire da vicino l’evoluzione della politica di Pio IX in quell’anno cruciale e chiese di essere esonerato dall’incarico viterbese. Seguì il Papa a Gaeta in esilio e dopo il ritorno a Roma fu nominato nunzio a Bruxelles e visitatore apostolico per i collegi dei Gesuiti in quell’area. Nel 1860 fu trasferito alla Nunziatura di Monaco di Baviera e nel giugno 1866 fu nominato vescovo di Viterbo; per l’occasione indirizzò ai fedeli una lettera pastorale (Epistula pastoralis ad clerum et populum Dioecesium viterbiensis et tuscanensis, Romae, Typis Salviuccianis, 1866).  Le esperienze all’estero lo avevano reso più che prudente in materia dottrinale e questi aspetti furono evidenti nel suo governo della Diocesi: ripristinò il Collegio dei Gesuiti nonostante il parere contrario del clero e di parte della popolazione e si adoperò per istituire scuole domenicali per i giovani lavoratori e a svolgere attività assistenziali in favore delle categorie deboli. Tra il 1867 e il 1868 assistette all’avvio dell’esperienza del Circolo di santa Rosa che fu all’origine della Società della gioventù cattolica italiana, che egli appoggiò caldamente nella prospettiva di una reazione conservatrice in un momento di grande difficoltà per lo stato temporale della Chiesa. Nel luglio 1867 annunciò la Visita pastorale poi condotta in maniera minuziosa in tutta la Diocesi e molto attenta alla regolare tenuta dei registri sacramentali, dei libri di messa, ai documenti di amministrazione dei luoghi pii e dei benefici ecclesiastici. Nel 1868 fu creato cardinale e  partecipò al Concilio Vaticano I durante il quale la sua linea conservatrice contribuì a fare argine ad ogni apertura dei vescovi moderati. E’ in quei mesi convulsi per le sorti di Roma e del papato che egli cadde malato e morì a Roma il 15 aprile 1870; fu sepolto a Viterbo nella Cattedrale. In occasione delle esequie le celebrazione ufficiale fui tenuta dal canonico Felice Frontini che poi provvide a stampare quel testo (Nelle esequie di sua eminenza rev.ma Matteo Eustachio Gonella arciv. Vescovo di Viterbo e Toscanella: celebrate solennemente nella sua chiesa Cattedrale il 23 aprile 1870, Viterbo, Sperandio Pompei, 1870).

BIBL. e FONTI – Archivio storico dell’antica Diocesi di Viterbo-Tuscania, Serie “Visite pastorali”, Visita pastorale di Matteo Eustachio Gonella 1868. DBI, vol. 57, pp. 670-673; Fr. Pietrini, I vescovi e la diocesi di Viterbo, Viterbo 1949, pp. 108-109; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, Parte seconda, Viterbo  1969, passim.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]