Lucci Giovanni Antonio, c.or. – Religioso (Bagnoregio, 1527 – Roma, 1595).

Di famiglia agiata e abbastanza antica, fu ordinato sacerdote in patria e si laureò in legge a Roma (1552). Colpito dal movimento spirituale promosso da Filippo Neri, aderì al gruppo oratoriano e si pose sotto la direzione del futuro Santo, dal quale fu molto amato. Visse quindi dapprima a S. Girolamo della Carità, poi nella Casa degli Oratoriani presso S. Maria in Vallicella, dove Gregorio XIII pose la sede della nuova congregazione religiosa (bolla del 15 luglio 1575).

La chiesa fu ricostruita in bellissime forme tardo rinascimentali e detta la «Chiesa Nuova»; i lavori furono seguiti dal L. a ciò delegato dal Neri perché, essendo stimato sia dalla nobiltà che dal popolo romano, riusciva a raccogliere abbondanti elemosine a tal fine. Nel 1580 tornò a Bagnoregio per un soggiorno che doveva esser breve ma che si prolungò per l’impegno di fondarvi un convento del nuovo ordine dei Cappuccini.

A Roma infatti L. era rimasto ammirato delle opere pie e benefiche compiute da quei frati, stimati anche da Filippo Neri che era in personale amicizia con san Felice da Cantalice. A Bagnoregio L. ottenne una esplicita delibera del Comune per la costruzione di una chiesa e convento. La fondazione del nuovo complesso avvenne presso l’Ospedale di S. Andrea, nel luogo di una piccola chiesa e romitorio di proprietà del vescovado. Ottenuta la cessione dal vescovo Locati, L. trattò con il preposito generale dei Cappuccini e con il cardinale loro protettore, dai quali ebbe pieno consenso.

Nel luglio 1581 il Comune costituì una commissione al riguardo, presieduta da L., che promosse con grande alacrità i lavori; la nuova chiesa fu intitolata a san Bonaventura. Questo ed altri impegni trattennero L. in patria fino al 1587; partì poi per tornare a Roma, ma in vista della città cadde da cavallo e si temette per la sua vita. Al suo capezzale accorse Filippo Neri, con il cui conforto spirituale il ferito risanò in breve. Morì alla fine del 1595, pochi mesi dopo il santo da lui amato, all’età di 68 anni.

BIBL. – Quintarelli 1896. pp. 189-202 (con altri rif. bibl.).

[Scheda di Orietta Sartori – Ibimus]