Piacentini, Marcello – Architetto (Roma, 8 dic. 1881 – ivi, 18 mag. 1960).

Nel 1906 conseguì il diploma di professore di disegno presso l’Istituto di Belle Arti di Roma. Gli esordi avvennero presso lo studio del padre, Pio Piacentini (1846-1928), affermato architetto dell’Italia post-unitaria. Nel 1912 si laureò in architettura civile alla Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri di Roma, senza frequentare i corsi, ma per equipollenza di titoli. Nel 1920 fu nominato accademico di San Luca e membro dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon e nel 1929 Accademico d’Italia. Dalla fondazione della Scuola Superiore di Architettura di Roma ricoprì la cattedra di Edilizia cittadina e Arte dei giardini. Della Scuola di Architettura (dal 1935 facoltà di architettura) fu preside dal 1935 al 1944 e di nuovo dal 1951 al 1954. La sua vasta produzione ha interessato sia l’ambito della progettazione architettonica che quello della pianificazione urbanistica. A Roma tre opere sopra le altre: il progetto della Città universitaria, la sistemazione dei Borghi e poi la costruzione dell’accesso a San Pietro con Via della Conciliazione, infine il Palazzo dello sport all’Eur insieme con G.L. Nervi.

Fra le principali opere nel Lazio si ricordano: il villino Gabriellis a Frascati (1906), il villino Jesi a Santa Marinella (1915). Nel 1916 l’Associazione artistica fra i cultori dell’architettura venne incaricata dall’am­ministrazione comunale di Roma di redigere il piano regolatore della nuova borgata marittima di Ostia. Per lo studio del piano venne istituita una sottocommissione formata da P., Vincenzo Fasolo, Gustavo Giovannoni e Tullio Passarelli. Per la zona residenziale dell’insediamento P. progettò nel 1920 sei villini, in cui i riferimenti allo stile viennese sono evidenti. Egli progettò anche un ospizio municipale per le cure marittime (1915-1916), che non fu realizzato.

A Vetralla progettò la villa Piatti Canonica (1919-1925) con lo scultore Pietro Canonica. L’edificio è concepito come una nobile casa di campagna, in cui riferimenti all’architettura minore che si sviluppò nel viterbese nel sec. XV sono evidenti. Unici elementi decorativi erano le statue realizzate da Pietro Canonica che ornavano la copertura della villa e che sono state rimosse. Tra il 1920 e il 1923 progettò e realizzò la stazione ferroviaria di Ostia Lido in piazza della stazione (poi demolita). L’edificio faceva da contrappunto a quello di Roma a Porta San Paolo. Nella scelta stilistica P. abbandonò le reminiscenze viennesi dei villini e si orientò verso l’architettura rurale; concepì le due stazioni come volumi simmetrici, articolati dalla copertura a falde e dalle terrazze d’angolo, che si concludono con l’orologio.

Tra il 1922 e il 1924 progettò e realizzò villa Piacentini a Formia. Nel 1924 progettò (ma non venne realizzato) un «archetto» di trionfo (monumento ai caduti) a Genzano. La Villa Piacentini a Trevignano Romano sul Lago di Bracciano è del 1934; si tratta di un edificio semplice con il tetto di canne concepito per brevi soggiorni di vacanza. Fra i suoi ultimi incarichi vi fu la revisione del piano regolatore di Fregene del 1952. Il suo archivio è conservato nella Biblioteca della facoltà di architettura di Firenze.

BIBL. – Lupano 1991; De Rose 1995; G. Duranti, in DBI, vol. 83, pp. 5-10.

[Scheda di Barbara Berta – Ansl; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]