Pietro Lunense – Umanista (Fivizzano, sec. XV).

Pietro Putomorsi era imparentato con Antonio da Noceto. La sua fa­miglia era presente, fin dai primi decenni del Quattrocento, a Viterbo, dove P, tra il 1451 e il 1455, fece ricostruire un palazzetto, ancora oggi visibile in vicolo del Giglio, affidando i lavori a Leon Battista Alberti, suo collega come scriptor apostolicus. Durante il pontificato di Eugenio IV (1431-1447) P. era divenuto segretario apostolico, carica che mantenne, insieme a quella del cancellierato, con Callisto III (1455-1458). Venne poi confermato a vita come cancelliere del Comune di Viterbo dal pontefice Nicolò V (1447-1455), che lo riteneva uno dei suoi più stretti collaboratori.

Di cultura umanista, compose versi e tradusse in latino dal greco, e fu in rapporto epistolare con Leonardo Bruni, con il Panormita e con Poggio Bracciolini; a Francesco Lunereto di Ripatransone, governatore del Patrimonio di San Pietro, inviò due opuscoli da lui tradotti (come risulta da lettere del ms. 13 del Fondo Manoscritti della Biblioteca capitolare di Viterbo, ora presso il Centro diocesano di documentazione a Palazzo papale). Orazio Romano, a Viterbo come insegnante, gli mandò invece una copia del suo carme sulla congiura dei Porcari perché, come da topos letterario, lo correggesse.

BIBL.- Miglio 1991, pp. 19-21, 31, 46; Fiore 1998, pp. 117-120; L. Gualdo Rosa, Pietro Putomorsi da Fivizzano, detto Pietro Lunense, in Filologia umanistica. Per Gianvito Resta, Padova 1997, pp. 772-1577, II, 1057-1082..

[Scheda di Antonella Mazzon – Isime; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]