Polo, Gavino – Pittore, Storico dell’arte (Viterbo, 18 dic. 1921 – Viterbo, 24 mag. 1989).

Figlio di Giuseppe, che era originario di Ozieri, e della viterbese Rosa Fiorucci, dopo gli studi di Teologia nel Collegio Capranica di Roma, si laurea in Filosofia all’Università di Roma. Pittore attivo dagli anni ‘50 del Novecento; in questa fase fonda e dirige il Liceo artistico di Viterbo. Espone, nel tempo, in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Austria. Nel 1960 sposa  Maria Teresa Ercoli. E’ del 1975 una mostra antologica che raccoglie molta della sua ricerca artistica (Viterbo, Palazzo dei Priori). Tra le altre opere, rimangono, nella città di Viterbo, gli affreschi dipinti sulle vele della cupola sovrastante la cappella dei Santi Pietro e Paolo, nella chiesa della SS. Trinità (1983). Negli stessi anni cura la mostra del pittore Pietro Vanni (Viterbo, Palazzo Gentili).

Come storico dell’arte e presidente dell’Associazione amici dei monumenti di Viterbo, incarico ricoperto fino alla morte, si fa promotore di un recupero dei centri storici non per farne un museo ma per inserirli in un progetto nuovo, in armonia con le esigenze della trasformazione dei siti urbani stessi. Sempre in una ottica di tutela e valorizzazione dell’arte, pubblica testi con Garzanti, La Nuova Italia, Gremese.

Il profondo legame affettivo che ha unito Polo alla Tuscia è testimoniato dal volume dedicato a santa Rosa (Rosa, Viterbo, Quatrini, 1948) e dal libro Magica Tuscia, Viterbo, Agnesotti 2004 (2 ed; la prima era del 1980). Nell’opera testo e immagini fanno scorrere sotto gli occhi del lettore quadri, monumenti, artisti, campagne, città, angoli, in una rappresentazione viva e puntuale. Nel 2004, a 15 anni dalla sua scomparsa, il pittore viene ricordato con una seconda edizione di questa opera, e con la mostra “Visioni parole memoria: Viterbo nello sguardo di un pittore”. La mostra si tiene al Rettorato dell’Università della Tuscia, nel complesso monumentale di S. Maria in Gradi, ex casa circondariale per la cui ‘liberazione’ Polo si era battuto negli anni ‘70 del Novecento.

Tra le altre sue opere ricordiamo L’officina del pittore, La Nuova Italia, Firenze, 1967; P. Jacchia, G. Polo, Il nuovo disegno, Gremese, Roma, 1969; (con Paolo Casadei) Il libro Garzanti dell’educazione artistica, 3 voll., Garzanti, Milano, 1972; Santa Maria in Gradi: un altro Laterano, in «Biblioteca e società», Vol. X, 4, dicembre 1981, p. 20-22 (http://www.bibliotecaviterbo.it/biblioteca-e-societa/1981_4/Polo.pdf); Egidio da Viterbo e Raffaello, in «Biblioteca e società», Vol. XI, 1-2, giugno 1982, pp. 21-22 (http://www.bibliotecaviterbo.it/biblioteca-e-societa/1982_1-2/Polo.pdf).

BIBL. – B. Barbini, Gavino Polo, rievocata la sua figura e l’opera artistica in una giornata organizzata presso l’Università della Tuscia il 3 giugno 2004, in «Biblioteca e Società», Vol. L, n. 3-4, dicembre 2004, pp. 35-36 (http://www.bibliotecaviterbo.it/biblioteca-e-societa/2004_3-4/Barbini.pdf ); M. Onofri, Gavino Polo, in Gatti e Tignosi. Dizionarietto dei viterbesi degni, indegni, comunque memorandi, Viterbo, Sette Città, 1994, pp. 79-81.

[Scheda di Claudia Polo – Viterbo]