Schiratti (Schiriatti), Troiano – Architetto (Perugia, Secc. XVI-XVII).

Figlio del miniatore Antonio, nipote dell’architetto Ottaviano, appartenne a una famiglia di artisti proveniente da Perugia e attiva nell’Alto Lazio. Alla morte dello zio paterno (1571) gli subentrò nella direzione dei lavori di costruzione del palazzo di Papacqua a Soriano nel Cimino voluto dal cardinale Cristoforo Madruzzo. Dal 1571 al 1578 lavorò come architetto al servizio del cardinale e assunse la carica di castellano della rocca di Soriano. Gli possono essere attribuite le due opere pubbliche promosse a Soriano dal cardinale in quel periodo: la piazza con fontana di S. Maria (oggi intitolata a S. Nicola), e la nuova strada diretta a Canepina. Nel 1578 fu uno degli stimatori della facciata della chiesa della Madonna del Piano di Capranica. Dal 1579 al 1591 fu al servizio del cardinale Marco Sittico Altemps, nuovo signore di Soriano, e lavorò sotto la direzione di Martino Longhi il Vecchio: la sua presenza è segnalata, oltre che nel cantiere della rocca di Soriano, in quello della rocca di Vejano (1591), a Roma, a Gallese, a Capranica. Nel 1589 eseguì, per il Comune di Viterbo, l’ampliamento delle prigioni, intervenendo nel completamento dei due edifici pubblici posti alle testate iniziali della nuova via Famesia (oggi via Cavour) verso la piazza del Comune.

Dal 1590 fu impegnato a Caprarola, dove progettò e costruì un edificio per la comunità e subentrò al defunto Giovanni Antonio Garzoni nella direzione dei lavori di completamento di palazzo Farnese. Nel 1594 annunciava in una lettera la sua partenza per l’Isola Bisentina al servizio del cardinal Odoardo Farnese; nel periodo dal 1598 al 1608 gli si attribuisce la conduzione dei lavori per la chiesa dei Ss. Giacomo e Cristoforo nell’isola sul Lago di Bolsena. Dal 1588 fu l’architetto responsabile dei lavori condotti nel palazzo Santacroce a Oriolo Romano per conto di Onofrio Santacroce; nello stesso anno intervenne nel convento e nel secondo chiostro del santuario della Madonna della Quercia a Viterbo, per il quale fornì un disegno. La sua firma compare nelle stime dei lavori della nuova cattedrale di Tuscania e in quelle dei lavori di trasformazione in palazzo della rocca di Vignanello. La sua presenza è segnalata a Bagnaia al servizio del cardinal Alessandro Peretti Montalto, fautore della costruzione del secondo casino di villa Lante. Gli è stato attribuito anche il progetto architettonico del palazzo baronale di Rota. La sua intensa attività professionale, nei vari centri del Viterbese, è documentata fin oltre il 1623.

BIBL. – Ciprini 1981, p. 48; Perugi 1988, pp. 40, 133; Petrucci 1988b, p. 63; Fagliari Zeni Buchicchio 1989b, pp. 173, 188, 190; Fagliari Zeni Buchicchio 1990, pp. 431, 434; Lepri – Mazzocchi 1997, pp. 133-135; Epp 1999, pp. 81, 83, 86 nn. 47, 66, 68, 72; Lepri 2002.

[Scheda di Stefania Ricciutelli – Ansl]