Secondiano, Marcelliano e Veriano – Santi, martiri (sec. III d. C.).

Secondo il racconto agiografico, risalente ai secc. VI-VII e pervenutoci in tre diverse redazioni, Secondiano, Marcelliano e Veriano erano tre amici pagani di elevata cultura e persecutori dei cristiani. Un giorno, riflettendo sul testo della IV ecloga delle Bucoliche, in cui si annunciano la nascita di un puer e l’avvento di una nuova età dell’oro, improvvisamente si convertirono. Arrestati dal prefetto Valeriano, su ordine dell’imperatore Decio (249-251 d. C.), furono portati a Civitavecchia al cospetto del consolare Quarto, che li condannò alla decapitazione. I loro corpi, gettati in mare, furono raccolti da un certo Deodato e sepolti nello stesso luogo in cui erano stati decapitati.
Nella terza redazione si aggiunge che il loro culto era localizzato nella chiesa di S. Pietro a Tuscania. Il Martirologio Geronimiano li cita al 9 agosto, insieme con altri martiri, ma con un’indicazione topografica oscura. Confrontando i dati del martirologio con quelli della passio, il Lanzoni ha potuto stabilire che i tre martiri sono morti a Castrum novum, una città oggi scomparsa, ma che esisteva realmente nella Tuscia romana, nei pressi dell’odierna Santa Marinella.
BIBL. – Martyr. Hieron., p. 430; Martyr. Rom., p. 330, n. 3; Lanzoni 1927, pp. 519-520, 550-551; Agostino Amore in Bibliotheca Sanctorum, XI, coll. 808-809.

[Scheda di Andrea Maurizio Martolini – Insr]