Selli, Prospero – Medico (Roma, sec. XVIII – Viterbo, sec. XIX)

Era figlio di Giovanni ed era nato a Roma. Fu scelto come Medico chirurgo dell’Ospedale Grande di Viterbo nel 1776 e venne ad abitare nella parrocchia di S. Simeone. Aveva compiuto studi classici a Spoleto e a Roma. Aveva conseguito il baccellierato nell’Università di Sassari, poi aveva svolto servizio presso l’Arciospedale di Santo Spirito a Roma e aveva insegnato Anatomia in quella Università.
Venuto a Viterbo nel 1776, dove si sposò con Teresa Ischiani (o Schiani) il 15 gen. 1778, scosse l’ambiente con le sue novità ma poi seppe conquistare la fiducia dei suoi collaboratori e alunni. Egli teneva quotidianamente scuola ai giovani in servizio all’Ospedale, due volte la settimana un corso di anatomia pratica e una volta al mese una dimostrazione anatomica pubblica. Nel Rapporto sull’istruzione pubblica negli antichi Stati pontifici redatto da G. Ferri de Saint-Constant tra il 1811 e il 1812 si parla di una Scuola di medicina e di chirurgia presso l’Ospedale Grande di Viterbo con una cattedra di Anatomia e di chirurgia teorica e pratica e una cattedra di Medicina teorica e pratica; i docenti erano retribuiti in parte dall’Ospedale e in parte dal Comune. In quel Rapporto si proponeva di mantenere e di potenziare questa scuola con altre cattedre.
E’ autore di una Lettera di Prospero Selli dottore in filosofia e medicina…diretta ad un suo amico in risposta al parere medico-chimico degl’illustri Scrittori Signor Dottor Giuseppe Matthey, e Signor Francesco Orioli sulla questione se le Risaje in generale siano indifferenti o pregiudichevoli all’umana salute, In Roma, presso Lazzarini Stampatore, 1808. A questa lettera il Matthey e l’Orioli risposero con uno scritto del 1809.
La sua famiglia si spostò a vivere nella parrocchia di S. Maria Nuova (della quale era originaria la moglie) per una ventina d’anni e poi ritornò nella parrocchia di S. Simeone dove il S. aveva acquistato una casa. Tra i numerosi figli di S., Vincenzo ebbe morte orribile per mano delle bande del cardinale Ruffo nel 1799; il figlio Giovanni nel 1824 era medico (mentre il padre era ancora primario dell’Ospedale Grande) e nel 1828 diede alle stampe un libro sulla vita di s. Rosa (Vita e miracoli di santa Rosa vergine viterbese. Compendio storico-sacro del dottore Giovanni Selli, Viterbo, presso Camillo Tosoni, 1828).

BIBL. e FONTI – Cedido, Archivio dell’antica Diocesi di Viterbo-Tuscania, Fondo Matrimoni, Serie “Registri matrimoniali”, n. 86 (1777-1778), cc. 164-166. C. Pinzi, Gli ospizi medioevali e l’Ospedale-Grande di Viterbo. Memorie storiche scritte per cura della Deputazione amministratrice, Viterbo 1893, pp. 295-296; Signorelli, vol. II, p. II, p. 374; Paolo Alvazzi Del Frate, Università napoleoniche negli “Stati Romani”. Il “Rapport” di Giovanni Ferri de Saint-Constant sull’istruzione pubblica (1812), Roma 1995, pp. 60, 188-189; M. Galeotti, L’Illustrissma città di Viterbo, Viterbo 2002, ad indicem.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]