Spatha – Famiglia (Viterbo, secc. XI-XIV)

Antica famiglia viterbese che era particolarmente devota alla chiesa di S. Angelo che sorgeva lì dove la famiglia possedeva delle proprietà e che finì per dare il nome alla chiesa che ancora oggi si chiama S. Angelo in Spatha (o in Spata). La chiesa era in precedenza denominata di S. Michele Arcangelo e le prime notizie sulla sua presenza risalgono al 1092 quando era già “canonica” cioè retta da un collegio di preti che avevano vita in comune.

Un Giovanni de Spatha è ricordato tra il 1045 e il 1091, nello stesso tempo in cui si ricorda anche un Litolfo de Spatha e suo figlio Guinizio. Nel 1094 Litolfo e altri cittadini cedevano i loro diritti sulla chiesa di S. Angelo a Giovanni Casone di Gerardo, rettore della stessa chiesa. Nel 1107 compare ancora il nome di Guinizio di Litolfo e nel 1159 quello di Brizio di Litolfo. Nel 1232 Spatha de Spatha emancipava il figlio Bartolomeo e gli donava alcuni immobili posti vicino alla chiesa di S. Angelo. Nel 1345 Vannicello di Guidoccio, orefice viterbese, fungeva da testimone al testamento di Cola del fu Guerro, mercante di Viterbo e ancora nel 1374 compare in atti con la qualifica di orefice.

BIBL. –  N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, p. 498; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. I, Viterbo 1907, pp. 112-113.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]