Tavani Luigi – Politico (Viterbo, 12 lug. 1909 – Ivi, 21 mag. 1972)

Nasce da una famiglia proletaria del quartiere popolare di Pianoscarano. Da bambino, nell’immediato Primo dopoguerra, inizia a lavorare alle cave di peperino Anselmi in località Palanzana. Prende quindi parte alle battaglie sindacali promosse dai lavoratori della pietra e dell’edilizia, per l’aumento del salario e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Il 2 maggio 1921, T. è tra la folla che contesta il comizio in città del candidato fascista alle elezioni politiche, per l’Unione nazionale, Giuseppe Bottai. Nei mesi successivi entra nella Squadra giovanile degli Arditi del popolo.

La sera del 9 luglio 1922 avviene l’assassinio del fratello Antonio, Ardito del popolo, per mano di ex amici ed ex compagni di lotta in trattativa per passare al Fascio. Subito dopo, ormai nella semiclandestinità, T. si adopera per costituire la Sezione viterbese del Partito comunista d’Italia e suo fratello Silvano sarà eletto Segretario nel 1924. Due anni dopo, durante le battaglie contro le Leggi eccezionali, è tratto in arresto insieme ad altri giovani compagni; episodio che segna la fine della Sezione comunista in città. Non cessano però le azioni di dissenso di cui T. si rende partecipe, con le celebrazioni clandestine del 1° maggio in località Palanzana e le attività in soccorso ai perseguitati politici.

Lasciato il lavoro in cava, nel 1940, T. apre un’osteria in via della Volta Buia, che, giocoforza, diviene punto di riferimento per gli antifascisti. Due anni dopo è però chiamato in guerra, sull’avamposto di Bovalino Marino. Commette qui diversi gesti d’insubordinazione e, dopo il 25 luglio 1943, si dà alla fuga per tornare a casa. Con l’Armistizio dell’8 settembre, partecipa alla formazione della Banda partigiana “Ferdinando Biferali”, nella quale sarà Commissario militare fino al 16 gennaio 1944, quando sarà sostituito da Gino Mangiavacchi, che aveva ricevuto un addestramento dagli Alleati. Alla banda, legata alle “Brigate Garibaldi” e facente riferimento al “Raggruppamento Monte Soratte”, saranno riconosciute ben trentadue azioni, di cui quattordici di guerra.

Dopo la guerra, T., divenuto commerciante ortofrutticolo, sarà protagonista della vita del Pci, per cui ricoprirà il ruolo di Consigliere provinciale, e della Cgil, come dirigente della Federbraccianti. Nel 1968 fu promotore del rilancio dell’Anpi a Viterbo, dopo una fase di stallo del partigianato seguita alla Ricostruzione, ne diviene Presidente per il Comitato provinciale.

T. morì d’infarto mentre sta facendo dei lavori nel suo terreno, in località Montigliano, a quasi sessantatré anni. Poche settimane prima aveva partecipato alla presentazione del libro di Giacomo Zolla, 30 anni di storia e di lotte dei comunisti di Soriano nel Cimino, 1936-1966, al quale aveva contribuito con la sua preziosa testimonianza posta in appendice. Al funerale in piazza dei Caduti, ci fu una massiccia partecipazione della cittadinanza. Dal palco, allestito proprio sotto la lapide che ricorda i Caduti partigiani del Viterbese, Alessandro Bonucci, che gli succederà alla Presidenza provinciale Anpi, pronunciò l’orazione funebre.

BIBL. e FONTI – Archivio di Stato di Viterbo, Archivio dei Comitati provinciali Anpi e Anppia, buste 2/ 6; Comando Regionale Laziale, Banda partigiana “F. Biferali”, Dalle memorie di Giggi Tavani, Viterbo, 1982; Partito comunista italiano, Storia della Federazione di Viterbo. Gli Anni del Dopoguerra. Testimonianze e documenti, a cura di Quirino Galli, Viterbo, 1984; Giacomo Zolla, 30 anni di storia e di lotte dei comunisti di Soriano nel Cimino, 1936-1966, Soriano nel Cimino, La Commerciale, 1972, pp. 225-247.

[Scheda di Silvio Antonini – Viterbo]