Ambito viterbese, sec. XIX, Sarcofago di S. Ermete, legno intagliato, dorato, dipinto, cm 93x146x95 (HxLxP)
Le ossa di Sant’Ermete erano state ritrovate nel 1652 durante i lavori di ristrutturazione della basilica con-cattedrale del Santo Sepolcro di Acquapendente e qui collocate nel 1656 dal vescovo di Acquapendente Pompeo Mignucci insieme al corpo di San Bernardo.
L’altare di s. Ermete, circondato da due gradini di marmo, ha sotto la grande mensa il reliquiario ad urna di S. Ermete[1], sorretto da piedi di leone, realizzato nel XIX secolo. Bordi di alloro in basso, spigoli ornamentali, quattro portelli, rendono più preziosa l’urna che, nella parte superiore, è chiusa da coperchio a piramide tronca bassissima, con base rettangolare e con monogramma di Cristo dentro la fascetta tonda, composta da alloro e palme nelle facce grandi. Gli sportelli più piccoli sono ornati da foglie di acanto e fiori, i più grandi hanno nel mezzo un tondo con croce a raggera[2].
[1] Ambito viterbese, sec. XIX, Sarcofago di S. Ermete, legno intagliato, dorato, dipinto, cm 93x146x95 (HxLxP) [EKT0054]
[2] A. Agostini, Le chiese di Acquapendente, Acquapendente 1987, p. 28.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]