Anticamente intitolata a S. Nicolò degli Scolari era di proprietà del Monastero di Farfa in Sabina, per i più risale al XII secolo, nominata per la prima volta col titolo di S. Niccolò in Piano, Nicolai de Plano, nel 1222., confermata al Monastero di Farfa nel 1262 da papa Urbano IV. Nel 1454 il Comune stabilisce una donazione di cera per la chiesa. Nel 1560 la chiesa è caduta in degrado ed è annessa alla parrocchia di S. Andrea. Concessa alla Confraternita di S. Carlo (nel 1604) vi viene eretto l’ospedale dei convalescenti nel 1611. Nel 1615 il vescovo Tiberio Muti approva lo statuto della confraternita che prende stabilmente sede nella chiesa di S. Nicola dal 1619 cambiandole il nome in S. Carlo e ne avvia interventi di ricostruzione. Nel 1639 il vescovo Brancaccio conferma l’Istituto di San Carlo per l’accoglienza dei vecchi e degli invalidi alla Confraternita degli Oblati di Maria, istituita da Giacinta Marescotti sotto la direzione di Francesco Pacini, per cessione fattane dall’Ospedale dei convalescenti. Da questo momento la chiesa prende il nome di S. Carlo degli Oblati e le costituzioni scritte dalla stessa Giacinta vengono approvate nel 1643. Ulteriori interventi portano alla chiusura di un vicolo al fine di unire alcune case da destinare a dormitorio (1682) e alla divisione della chiesa in due piani per destinare il superiore a dormitorio (1704). Nel 1970 la chiesa è chiusa perché fatiscente, i restauri inizieranno nel 1994 e dal 2001 la chiesa ospita l’Università degli studi della Tuscia che l’ha acquistata nel 1989.
Bibl.: M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, 2000, pp. 631-633.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]