Anguillara – Famiglia (Secc. XI-XVII)
Nobile e antica casata, forse di origine normanna, attestata nella Tuscia e a Roma dal sec. XI. Il suo nome è derivato dall’antico toponimo del sito ubicato sulle rive del lago di Bracciano, da cui si è sviluppato l’odierno abitato di Anguillara Sabazia, dove la famiglia aveva i suoi primi possedimenti. Tra i suoi feudi vi furono Barbarano, Bassano di Sutri, Bieda (oggi Blera), Calcata, Canepina, Capranica e Caprarola, Castel di Guido, Castiglione, Cesano, Civitella Cesi, Toscanella (oggi Tuscania), Marigliano, Mazzano, Monterano, Monte Monastero, Pecorareccio (oggi Magliano Romano), Rocca San Silvestro, Ronciglione, Stabbia (oggi Faleria), Stigliano, Viano (oggi Vejano).
Le prime notizie certe su membri della famiglia sono riconducibili a un dominus Guido (1020), ma una successione genealogica può essere ricostruita solamente a partire dal sec. XII con Pandolfo I, (v.), con il quale ebbero inizio anche le vicissitudini politiche della famiglia. I secc. XIII-XV videro, infatti, alcuni suoi componenti contrapporsi ai Di Vico per i domini territoriali nel Patrimonio di S. Pietro. In questa annosa lotta furono impegnati soprattutto Pandolfo II (v.), figlio di Pandolfo I, e Pietro (v.), figlio di Orso (v.). Questi con i fratelli Francesco I (v.) e Pandolfo, che presto scomparve dalla scena, fu tra gli A. che resero la famiglia pienamente partecipe dell’evoluzione politica dello Stato della Chiesa e dei rapporti di questo con l’impero, conquistando per sé sempre maggiore potere. Il vertice della parabola venne toccato da Everso (v.), che riuscì a sconfiggere definitivamente i di Vico.
La potenza raggiunta dalla famiglia però, mal venne vista dal papato. Alla morte di Everso (1464), gli successero i figli Francesco II (v.) e Deifobo (v.), contro i quali nel 1465 Paolo II inviò Napoleone Orsini e il cardinale Fortiguerri che riuscirono a espropriare alla famiglia tutti i feudi. Soltanto il castello di Calcata, che le apparteneva dal 1291, non venne confiscato. Successivamente della famiglia si hanno notizie più frammentarie; è tuttavia da ricordare Lorenzo (v.), appartenente al ramo di Ceri.
Gli A. fecero erigere palazzi e castelli in molti dei loro feudi; possedevano, tra gli altri, a Viterbo una casa duecentesca e a Roma il palazzetto con torre ancora esistente in Trastevere.
Arme: d’argento, a due anguille d’azzurro, poste in croce di Sant’Andrea; bordura inchiavata d’argento e di rosso.
BIBL. – Degli Effetti 1675, pp. 52, 54, 85; Berti 1882, pp. 97-99; Amayden, I, pp. 56-61; Silvestrelli, II, pp. 514, 579-581, 603; Signorelli 1968, pp. 68-71; Zucconi 1972, p. 48; Mantovani 1983, pp. 11-14; Guidoni – Petrucci 1986, p. 7; Cavallaro 1992, p. 59; Angeli 2003, p. 44.