Arata – Famiglia (Civitavecchia, Secc. XVI-XVII)

La famiglia proveniva dalla Liguria orientale e si era trasferita a Civitavecchia nel XVIII secolo con Bartolomeo che era chirurgo nella Galera Capitana della flotta pontificia. Suo figlio Pietro Antonio nato il 26/9/1727, nel 1759 era Camerlengo a Civitavecchia e fu autore di importanti opere storiche (v.). Dei suoi figli Marianna fu priora del Conservatorio della Divina Provvidenza a Civitavecchia e poi priora del Monastero del Bambin Gesù a Roma;  Teofanio (1770-1838) che si distinse per i matrimoni stretti (prima Domenica Genesi e poi Anna Pantanelli, vedova Alibrandi) e fu Console di diversi paesi europei, Cameriere d’onore di Sua Santità. Anche i suoi figli Giovanni e Carlo Luigi furono Consoli a Civitavecchia di diversi paesi europei e sposarono due Alibrandi (Antonia e Anna Firmina); una loro sorella, Maria, aveva sposato Giacomo Guglielmotti. Furono i figli di Giovanni e di Carlo Luigi che proseguirono con accorte politiche matrimoniali l’inserimento sia nell’ambiente di Civitavecchia ma anche nella buona società italiana (Celestina di Giovanni aveva sposato il conte Gustavo De Marsanich; Alessandro figlio di Luigi si era sposato nel 1864 con Luigia Shutteile-Brandi).

Nel 1867 una banda di briganti era arrivata alla tenuta della Farnesiana, sui Monti della Tolfa, allora di proprietà degli Arata (poi dei Guglielmi e dei Sacchetti) ed aveva imposto loro una taglia di 3000 lire in oro ma, vedendo che Giovanni Arata aveva potuto mettere insieme solo poche centinaia di scudi, si erano vendicati uccidendo più di 1000 pecore e incendiando decine di balle di lana che dovevano essere trasportate a Civitavecchia. Le truppe venute da Viterbo e da Roma non riuscirono a catturare i briganti che si erano dileguati in direzione di Canino.

BIBL. – V. Vitalini Sacconi, Gente, personaggi e tradizioni a Civitavecchia dal Seicento all’Ottocento, Civitavecchia 1982, voll. I-II:  I, 172, 226,227 e II, 166, 252, 262, 268.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]