Avieno Postumio Rufo Festo (Postumius Rufus Festus Avienus) – Magistrato, letterato (Bolsena, seconda metà del IV secolo d.C.)
Da un’iscrizione in esametri dattilici, contenente una dedica alla dea Nortia e scritta di suo pugno, sappiamo che A. era originario di Volsinii (oggi Bolsena) e che sposò una donna di nome Placida dalla quale ebbe numerosi figli. Era discendente del filosofo stoico Musonio Rufo
Esponente di un casato illustre, rivestì prestigiose cariche (proconsul Achaiae e proconsul Africae) e fece parte di quel circolo culturale che, probabilmente sotto la pressione dell’ornai dilagante cultura cristiana, si propose la cura e la conservazione della cultura e delle tradizioni pagane. È noto soprattutto per la sua produzione letteraria e geografico-astronomico, di cui si sono conservate soltanto tre opere: una traduzione dei Phaenomena di Arato, la Descriptio Orbis Terrae, traduzione libera dell’opera di Dionigi il Periegeta (II sec. d. C.) e l’Ora Maritima, la più importante delle sue opere, che descriveva le coste dell’impero romano, dalla Britannia al Mar Nero e del quale sopravvive solo una parte del I° libro (per un totale di 713 versi) di interesse storico-geografico. Anche questa è probabilmente la rielaborazione di un originale greco, forse il resoconto di un periplo dell’Europa continentale del vi secolo a.C., arricchito dalle cognizioni geografiche nel corso dell’espansione romana del Mediterraneo.
BIBL. – CIL, VI, 537; PLRE, I, pp. 336-337; Dizionario biografico degli scienziati e dei tecnici, Bologna 1999, p. 110;
[Scheda di Andrea Maurizio Martolini-Insr; revisione di Luciano Osbat – Cersal]