Baldi Benedetto, o.f.m. – Parroco, servo di Dio (Vetralla, 14 lug. 1632 – ivi, 11 ago. 1694)

Figlio di Francesco, originario di Città di Castello, e di Arci­ta, proveniva da una famiglia modesta; il padre morì presto ed egli fu indirizzato dai parenti verso i lavo­ri agricoli. Il parroco della chiesa collegiata di S. An­drea Apostolo seguì la sua istruzione religiosa. Mor­ta anche la madre, fu aiutato dallo zio materno e dal­la moglie Aurelia Vareschi. Fra i suoi estimatori si annoverava il vescovo della diocesi Francesco Ma­ria Brancaccio. Nel 1647 ricevette la prima tonsura e il 28 maggio 1649 gli ordini minori. Nel 1650 si trasferì a Roma, dove padre Giuseppe Fozi, gesuita, divenne la sua guida spirituale. Da quest’ultimo fu introdotto tra i padri Oratoriani di S. Filippo Neri, presso S. Girolamo della Carità. Il 4 sett. 1653 rice­vette il suddiaconato a S. Giovanni in Laterano e nel sett. 1654 il diaconato; il 25 maggio dell’anno suc­cessivo fu ordinato sacerdote dal papa Alessandro VII e nel mese di settembre designato canonico del Capitolo della collegiata di S. Andrea Apostolo di Vetralla, dove si trasferì; il 10 genn. 1656 ritornò a Roma, ma il 5 apr. 1659 fu nominato parroco della chiesa di S. Giovanni Evangelista a Vetralla.

Ivi fu tra i promotori della costruzione di un convento di Carmelitane, per la cui edificazione erano stati pre­cedentemente operati vari tentativi, tutti falliti: il pri­mo, nel 1578, a opera delle monache di S. Rosa di Viterbo, il secondo, nel 1639, grazie al contributo del conte Pietro Brugiotti. Il B. si interessò perso­nalmente alla costruzione dell’edificio vicino alla rocca comunale, che fu ceduta dalle autorità nel lu­glio 1662. Il 12 ag. 1664 iniziò la realizzazione del complesso, a cui contribuì finanziariamente la no- bildonna Artemisia Brugiotti. Il 19 marzo 1668 al­cune fanciulle, appartenenti alle famiglie locali più prestigiose, fecero il loro ingresso nella struttura, che fu denominata provvisoriamente Conservatorio ed ebbe il B. come confessore. Il 10 marzo 1669 con un breve di Clemente IX fu eretto il monastero, che aveva come fondatrici le nobili romane suor Minima e suor Angela Caterina Anguillara e la toscana suor Angela Teresa Corsini, provenienti dal monastero della SS. Incarnazione di Roma, detto «delle Barberine». I due conventi ebbero un fìtto rapporto epi­stolare, conservato nell’archivio di quello di Vetral­la. Tra i finanziatori dell’opera figuravano monsi­gnor Ottaviano Corsini, la marchesa Olgiati, la mar­chesa Santacroce, la nobildonna Porzia Del Bufalo, l’abate Andrea Santacroce, successivamente eletto vescovo di Viterbo.

Nel 1670 il B. divenne parroco dell’attigua chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo. Nel 1676 fu tra i fondatori dell’Oratorio della disciplina e nello stesso anno la zia Aurelia Vareschi, rimasta vedova, fece il suo ingresso nel convento di Vetral­la, a cui lasciò i suoi beni dopo la morte, avvenuta nel 1678. Nell’ago. 1694, alla morte di B., si occuparono del monastero i suoi amici e allievi Pier Antonio Barbarotti, don Alessandro Marchetti, don Pietro Lante e Luca Cianfana. Nel genn. 1695 iniziò la costruzione della chiesa e del parlatorio che, grazie al contributo finanziario del principe Livio Odescalchi, furono inaugurati il 25 maggio 1711. Il 21 lu­glio il vescovo di Viterbo Santacroce autorizzò la se­poltura del B. nella chiesa dedicata a S. Maria Mad­dalena de Pazzi, dove fu posta un’epigrafe. Nel mag­gio 1742 san Paolo della Croce effettuò gli esercizi spirituali in tale convento.

Durante la Seconda guerra mondiale la chiesa fu distrutta dai bombardamenti ma fortunatamente la cassetta di zinco con i resti del B. fu ritrovata e ora riposa, accanto alle spoglie del cardinale Domenico Tardini, già Segretario di Stato, deceduto il 30 luglio 1961, nella chiesina attigua al nuovo monastero eretto presso Villa Canonica, a Vetralla.

BIBL. – Marangoni 1712a; Ventimiglia 1779; Paolocci 1892, pp. 5-177; Paolocci 1908, pp. 136-140; Scriattoli 1924;  Mar­tino 1963; Zoffoli 1963-68, III, pp. 262-282; Fiorani 1977, pp. 63-111; Possanzini 1982;  Sciarra – De Carolis 1983, p. 24; Possanzini 1990, pp. 91-94, 202-205; Papa 1995; Rendina 2004, pp. 58-59; Cronaca della parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo, in S. Antonio Abate e delle chiese di S. Antonio Abate, SS. Filippo e Giacomo, S. Maria delle Murelle. Vetralla, Viterbo 2005, pp. 211-214.

[Scheda di Barbara Scanziani – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat]