Bastoni, Giovanni – Canonico (Viterbo, Secc. XVI-XVII)
Nel 1631 concede l’imprimatur all’opera di Egidio Mocavino Vipereschi, Compendioso et epilogal Panegirico nelle rare prerogative e singulari Eccellenze della celebre Vergine et inclita Madre S. Scolastica…, (In Viterbo, Appresso Bernardino Diotallevi, 1631). A quella data egli è già Canonico teologo della Cattedrale di Viterbo e resterà in tale incarico fino almeno al 1649. Nel 1638 concede l’imprimatur all’opera di Pietro Coretini sulla vita di santa Rosa. Nello stesso anno compare con alcune sue composizioni poetiche in un’opera di Pietro Coretini dedicata ad Angelo Gozzadini, vescovo di Orte e Civita Castellana che riferisce dell’ingresso del cardinale Brancaccio a Viterbo. In quell’occasione è definito “palermitano”. Concede l’imprimatur all’opera di D’Amato Francesco (v.) sulla vita di Giacinta Marescotti nel 1642 e infine nel 1645 anche a lui sono dedicate composizioni poetiche nel volume di Domenico Pietosi, L’incantenato amante, dove si contiene parte della potenza d’Amore in Ottave, Capitoli e Villanelle, con un bellissimo scongiuro Amoroso. Et altri sonetti fatti sopra variati Soggetti…, In Viterbo, per il Diotallevi, 1645.
BIBL. e FONTI – Cedido, Archivio del Capitolo della Cattedrale, [Decreti Capitolari 1614-1650], c. VII e c. 183v. A. Carosi, Le edizioni di Bernardino, Mariano e Girolamo Diotallevi (1631-1666) e di Pietro Martinelli (1666-1704). Annali e documenti, Viterbo 1990, p. 43, 70, 71, 82, 104
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]