Bianchini Vincenzo – Pittore (Viterbo 29 nov. 1903 – Ginevra 2000).

Dopo gli studi classici e di musica compiuti a Viterbo, si iscrisse alla facoltà di Scienze politiche a Firenze che lasciò subito per iscriversi a Medicina a Roma. Conseguita la laurea, nonostante fosse stato riformato dal servizio militare, decise di partire come medico-volontario per la guerra di Etiopia (1935-1936). Tornato in Italia, esercitò la professione di medico condotto nel comune di Roma, a Fiumicino, poi all’Isola del Giglio e nelle miniere di Ingurtosu in Sardegna. Partecipò alla guerra di resistenza antifascista con suo cognato, il capo ed eroe partigiano Mariano Buratti. Nel 1951 si trasferì in Iran partecipando ad un progetto di aiuti umanitari alle popolazioni persiane. Dal 1961 al 1965 andò in Congo come medico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), poi in Algeria fino al 1967 e di nuovo in Iran fino al 1978.

Come pittore fu autodidatta, e sperimentò diverse tecniche artistiche tra le quali sculture in ferro e ceramica. Nelle sue opere, cercò esprimere  la dignità, l’umanità e le sofferenze delle popolazioni conosciute durante i suoi viaggi all’estero. Esordì nel 1954 in una mostra alla Galleria Duncan di Parigi, a cui fecero seguito personali alla Galleria Montenapoleone a Milano (1954), all’Istituto franco-iraniano di Teheran (1956) e ad Abadan (1957). Nel 1958 a Viterbo, presso Palazzo Santoro, alla Galleria La Marguttiana di Roma, presentato da Fosco Marami, e poi ancora a Teheran in una mostra curata dal Movimento Indipendente di Cultura presso la facoltà di Belle Arti dell’Università.

Ritornò ad esporre in Italia in una personale alla Galleria Montenapoleone di Milano nel 1962 e, di nuovo, nel 1994. Negli ultimi anni di vita, proseguì la sua opera artistica nonostante fosse pressochè cieco. Pubblicò anche saggi e libri di poesia.

BIBL. – G. Sergio, Il Serpente incoronato, Edizioni Il Calamaio, Roma, 2008;  Mostre romane. Alla Marguttiana, «Il Tempo», 5 febbr. 1958; Di Oliveira 1958, p. 2; Renato Civello, Alla Galleria “San Marco ” di Roma. L’ “arte-grido”  di Bianchini, «Il Secolo d’Italia», 25 genn. 1985; «Milano Sera», 15 giugno 1994.

[Scheda di Barbara Costanzo-Fcl; integrazione di Gilda S. Pannuti-Cersal]