Buonaccorsi, Buonaccorso – Cardinale (Montesanto, 23 lug. 1620 – Bologna, 18 apr. 1678)

La famiglia Buonaccorsi è stata presente sia a Montesanto (l’attuale Potenza Picena) che a Macerata dove fa bella mostra di se il Palazzo Buonaccorsi completato nella prima metà del Settecento, oggi di proprietà comunale e sede di musei e biblioteche. A Montesanto il 23 luglio 1620 era nato Buonaccorso, figlio del conte Alessandro e della contessa Maria Cinthia Pietroni. Dopo la laurea conseguita all’Università di Perugia era entrato in prelatura diventando Referendario di Segnatura e poi Chierico di Camera.

Il 24 agosto 1657 arrivò a Viterbo come Commissario per la sanità per affrontare nella maniera migliore il diffondersi della peste che era presente in Città dalla fine di luglio. Il Buonaccorsi risiedette a San Martino e prese provvedimenti radicali come quello di isolare tutte le case e poi interi quartieri (come accadde per la parrocchia dei Santi Giacomo e Martino) dove si erano manifestati casi di peste. Ma a settembre tutta Viterbo era ormai colpita. Si crearono diversi lazzaretti dove i sospetti contagiati furono costretti a rimanere in quarantena e i morti furono sepolti in un cimitero appositamente creato e chiamato “il calcinaro” dalla pratica di coprire i cadaveri con la calce. Si scrisse che i morti erano stati circa duemila ma non c’è alcun documento ufficiale in materia e le registrazioni parrocchiali sono molto lacunose in proposito. La peste cessò tra dicembre e gennaio 1658 lasciando la città carica di ulteriori debiti per le spese straordinarie che aveva dovuto sopportare.

Il Buonaccorsi ritornò a Roma e fu utilizzato dal pontefice Alessandro VII anche in altre evenienze dello stesso tipo (nel 1659). Divenne poi Prefetto dell’Annona, Presidente delle Armi e quando il cardinale Flavio Chigi venne inviato in Francia come legato «a latere» presso Luigi XIV, il Bonaccorsi faceva parte del suo seguito. Fu Tesoriere generale della Camera apostolica ed era in tale ufficio quando nel 1669 venne creato Cardinal diacono con il titolo di S. Maria della Scala da papa Clemente IX. Successivamente fu nominato Legato per le Romagne ma vi rinunciò e accettò invece la legazione di Bologna nel 1673 restandovi fino all’aprile del 1678. Durante la sua legazione si dedicò con energia all’eliminazione del brigantaggio ma fu anche accusato dai bolognesi di ruberie.

Morì il 18 aprile del 1678 a Bologna e fu sepolto nella Basilica di Loreto dove un sepolcro lo ricorda ancora oggi.

BIBL. – G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa. 1610-1944, Volume terzo. Parte prima, Viterbo 1964, pp. 100-103; L. Cardella, Memorie storiche de’ cardinali della santa romana Chiesa…, Roma 1792, pp. 201-203; C. Weber, Legati e governatori dello Stato pontificio (1550-1809), Roma 1994, p.  507;  https://www.storiaememoriadibologna.it/buonaccorsi-buonaccorso-519711-persona; HC, vol. V, Patavii 1952, p. 5.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]