Calisse Paolo – Poeta (Civitavecchia, 22 gen. 1826 – Ivi, 11 set. 1881)
Padre di Carlo Calisse storico e politico civitavecchiese, aveva studiato a Roma “ed appartenne con lode a quella scuola romana, che ebbe il Rezzi per maestro, e che diede i migliori suoi frutti nelle poesie de’ fratelli Maccari” (Calisse, p. 576). Fu notaio ma il suo interesse dominante furono gli studi letterari. Scrisse poesie e un poema in 20 canti intitolato a Colombo dove diede sfogo alla sua passione per il mare. Si sposò con Maria Cavicchioni di Veiano, sorella del cardinale Beniamino ed ebbe Luigi (poi ingegnere) e Carlo come figli. Morì l’11 settembre 1881. E’ autore di opere celebrative in occasione di matrimoni e di altri eventi importanti. Tra queste Le corse d’Ippomene e d’Atalanta (Civitavecchia, 1851), Il menestrello (Civitavecchia 1879), il Canto di Mecalone pescatore (in “Il Buonarroti”, serie II, vol. XII, marzo 1877-1878, p. 108) che servirono a corredo di altrettanti festini nuziali durante i quali la recita di odi e poemetti augurali era un momento divenuto importante ed abituale (Vitalini Sacconi, I, p. 105-106). Dello stesso genere era Floronia (Livorno, tip. G. Antonelli e C., 1847) mentre di altro genere sono In morte di Giambattista Maccari. Odi (Civitavecchia, Strambi 1869) e A sua eccellenza reverendissima Monsignor Camillo de’ Marchesi Bisleti vescovo per le preclare sue virtù desideratissimo il 24 settembre 1854, giorno del suo solenne ingresso la magistratura municipale di Civitavecchia in segno di rispettoso omaggio (Civitavecchia, tip. A. Strambi, 1854). Carlo Calisse scrive come ”a quell’ammaestramento paterno egli debba que’ germi che gli han dato modesto, ma schietto frutto di buona volontà e di affetto alla patria,” (p. 576).
BIBL. – C. Calisse, Storia di Civitavecchia, Firenze 1936, p. 576, nota; V. Vitalini Sacconi, Gente, personaggi e tradizioni a Civitavecchia dal Seicento all’Ottocento, Civitavecchia 1982, vol. I, pp. 105-106.