Cancineo (Cancino), Michelangelo – Compositore (Viterbo, ca. 1555 – post 1608).
Va probabilmente identificato con il «putto» Michelangelo, che nel 1567 era allievo a Roma di Giovanni Maria Nanino, sotto la protezione dei Farnese. Altre notizie su di lui si desumono solo dalle opere pubblicate. Sul frontespizio de Il primo libro de’ madrigali (Venezia, appresso Angelo Gardano, 1590, raccolta da lui dedicata al giovane Onofrio Santacroce, signore di Veiano, Oriolo e Rota, in data di Viterbo 25 maggio 1590) C. si dichiara «maestro di cappella del duomo di Viterbo», incarico che certamente non aveva più nel 1596; la raccolta oltre a numerosi madrigali a quattro-otto voci da lui composti, ne comprende anche alcuni di un altro musicista viterbese, Giovanni Battista Locatelli, all’epoca organista nella chiesa romana di S. Spirito in Saxia.
Alcuni componimenti della raccolta sono in onore di Santacroce; Alle caste fiammelle ne celebra le nozze con Erminia Mattei, probabilmente celebrate nello stesso anno dell’edizione (1590). Qualche anno dopo due laudi poste in musica da C. furono pubblicate nella raccolta Nuove laudi ariose a cura di Giovanni Arascione (Roma 1600); si tratta di volgarizzazioni delle antifone mariane Ave maris stella e Ave regina coelorum. Senza dubbio C. compose anche musica sacra, resta però solo il Motectorum […] quinque vocum liber secundus (Venezia, Alessandro Raverii, 1608, un unico esemplare superstite nella biblioteca dell’Università di Wroclaw), nel quale l’autore, pur non più giovane, dimostra di essere aggiornato e adotta il basso continuo («addita parte pro organo»). Un primo libro di mottetti è perduto.
BIBL. e FONTI – AVR, Parr. di S. Agnese in Agone, Stato delle Anime 1567, casa di Ferrante Farnese in via dell’Anima. – Gaspari, III, p. 55; RISM, Einzeldrücke, C786, C787; Nuovo Vogel, n. 475; Cancineo, Michelangelo, in DEUMM, Appendice 1990, p. 141; David Nutter in New Grove, 4, p. 924.
[Scheda di Saverio Franchi – Ibimus]