Ceccarelli, Alessandro — Medico (Castiglione in Teverina, 11 mar. 1839 – Roma, 19 feb. 1893).

Terminati gli studi medici alla Sapienza, si distinse in modo particolare nell’assistenza ai colerosi nel corso dell’epidemia del 1854; egli stesso, in servizio presso l’ospedale romano del Santo Spirito, con­trasse la malattia. Chirurgo maggiore dell’esercito pontificio, nel 1860 con il collega Mazzoni fu acceso sostenitore di Ferdinando Palasciano nella battaglia per il riconoscimento della neutralità dei feriti di guerra, base per la convenzione di Ginevra alla quale lo Stato Pontificio aderì nel 1868. Presso l’associazione dei Cavalieri di Malta si occupò in particolare dell’assistenza ai feriti di guerra, organizzando i primi punti di assistenza mobili e i primi treni-ospedale. Nel sett. 1870, nei giorni che precedettero la presa di Porta Pia, in qualità di chirurgo capo del S. Spirito fu incaricato di organizzare il servizio di ambulanze militari: riservati 300 posti letto ai feriti in battaglia all’interno dell’ospedale, dislocò in altrettante zone di Roma otto punti di soccorso.

L’anno successivo, pubblicò a Torino per i tipi del Marietti Resoconto del servizio di ambulanza nell’ospedale militare pontifìcio di Roma nel 1870 e contribuzione alla storia delle resezioni. Membro del consiglio di amministrazione della Banca cattolica artistico-operaia, diresse dal 1869 il dispensario medico per i poveri di via delle Zoccolette sovvenzionato dall’elemosineria apostolica. Il suo impegno più significativo fu però la collaborazione nell’istituzione a Roma dell’ospedale pediatrico del Bambin Gesù, il cui nucleo originario sorse per iniziativa dei duchi Arabella e Scipione Salviati nel palazzo di via delle Zoccolette messo a disposizione dal 1869 per accogliere e curare bambini fino ai 12 anni che fino a quel momento trovavano posto insieme agli adulti negli ospedali cittadini. Nel 1887 l’amministrazione mise a disposizione dell’opera assistenziale, ormai nota e sostenuta da privati e istituzioni, l’antico convento di S. Onofrio alle pendici del Gianicolo; C. seguì la progettazione e le fasi della ristrutturazione e prestò gratuitamente la sua opera nella nuova struttura ospedaliera, poi pontificia dal 1924. Fu archiatra pontificio e, ritiratosi a vita privata dopo la presa di Roma, mantenne comunque l’incarico in Vaticano. Alla morte di Pio IX fu quindi incaricato di svolgere l’imbalsamazione della salma prima della sepoltura e, prescelto dalla commissione cardinalizia fu medico del conclave da cui risultò eletto Leone XIII. In qualità di direttore dei servizi sanitari dei Palazzi Apostolici, seguì in prima persona i lavori di ristrutturazione del lazzaretto di S. Marta voluti da Leone XIII e di costruzione dell’ospedale civile di Carpineto, località natale di papa Pecci. Insegnante di farmacologia presso la libera università pontificia a palazzo Altemps, fu membro del consiglio direttivo delle scuole secondarie cattoliche. Eletto più volte al consiglio comunale di Roma dall’elettorato cattolico, si occupò in particolare di questioni legate alla sanità, facendosi promotore di un ospedale galleggiante per la cura dei bambini rachitici e scrofolosi nella città di Anzio.

Chiese ed ottenne da Leone XIII che il monastero trasteverino di S. Cosimato fosse adibito a ricovero per i vecchi abbandonati. Tra le altre comunicazioni scientifiche del Ceccarelli, pubblicate sul «Giornale Arcadico», ricordiamo Amputazione parziale della mascella inferiore ed allacciatura dell’arteria femorale eseguite da Alessandro Ceccarelli, Roma, tipografia delle Belle arti, 1860. La sua ricca biblioteca e il suo strumentario chirurgico, alla sua morte, furono donati secondo la sua volontà all’ospedale di Orvieto.

BIBL. – Paolo Dalla Torre in Enc. Cattolica, II, coll. 1224-­1225 (con bibl.); Fiorentino 1995, pp. 268, 275.

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]