Clementi, Famiano – Ecclesiastico (Fabrica di Roma, 1875 – 1952)

Quando morì a Roma suo zio, mons. Luigi Clementi (già arciprete di Fabrica, Nunzio Apostolico a Bruxelles e in Messico, Vescovo di Macerata e Tolentino, Vescovo di Rimini), Famiano che aveva appena sei anni, fu iscritto al seminario di Sutri, giacché la famiglia desiderava ne seguisse le orme.

Ordinato sacerdote nel 1900, trovò presto l’incarico di reggente la parrocchia di Calcata. Ma quel paesino non gli piaceva, e, dopo una parentesi come cappellano alla chiesa di Montesanto a Roma, preferì ritornare a Fabrica ed amministrare i beni di famiglia e svolgere il sacerdozio in modo non vincolato alla parrocchia. Fu anche amministratore comunale – in quel tempo non c’era incompatibilità – e in una elezione prese il massimo dei voti.

Per molti anni ebbe il compito di accompagnare treni di pellegrini che si recavano al santuario della Vergine dei Pirenei, a Lourdes. Il 24 aprile 1909 aveva richiesto il passaporto in quanto aveva trovato lavoro di “Missionario di emigrazione” in una nave da crociera. In questa veste visitò gli Stati Uniti e altri diversi paesi dell’America Latina e strinse amicizie e conoscenze influenti.

Nel 1914 era di nuovo a Fabrica e sollecitò più volte l’amministrazione comunale per la demolizione e il restauro dell’arco di “Fordeporta”, dove aveva casa. Il cugino sindaco, Clemente Clementi, per tutta risposta, deciderà invece di demolire l’arco, contribuendo così al definitivo smantellamento delle antiche mura castellane.

Dopo la Prima guerra mondiale ritornò stabilmente a Fabrica, prese in affitto una tenuta a Civita Castellana e svolse il compito di cappellano della chiesa di San Lorenzo. Ma non conduceva vita monastica, tutt’altro. Fu ripreso più volte dal Vescovo diocesano di Civita Castellana per il fatto che giungevano continue critiche per il suo comportamento “fin troppo disinvolto” il che fu sempre di ostacolo per un incarico più importante.

Fin dai primi anni Venti del 1900 si dedicò alla pubblicazione e divulgazione di una serie di volumetti illustrativi sulla fede cristiana e sulla storia locale, dalla cui vendita per corrispondenza trasse un certo profitto. Non mancò comunque di essere generoso con i poveri e gli sfortunati. Nel libro di Nicola Sinopoli Dio sia benedetto, è riportato un episodio, forse romanzato, che lo riguarda e che era stato all’origine di una sua pubblicazione su padre Luigi Felici, il gesuita fabrichese che compose la lode “Dio sia benedetto”

Morì il 7 ottobre 1952. Come da testamento olografo lasciò i beni immobili alla donna che lo aveva accudito negli ultimi anni, due dollari all’amministrazione comunale, dieci dollari ai poveri del paese.

Opere: Discorsetto. La divozione a Maria Santissima è fonte di bellezza…, Ferentino 1937; Alphabetun Aureum, seu arcana verba, Ferentino 1936; Faleri territorio degli Aequi Falisci…, Tipografia Antoniana, 1931; Brevissime ricerche storiche…  intorno a chi compose la bella e tenera lode del Dio sia Benedetto che si recita in fine della Santa Messa, Ferentino, 1932; Brevi cenni storici sulla vita di Suor Maddalena Gabrielli,  Ferentino, Tipografia Antoniana, 1933; Discorso sopra la Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, Ferentino 1939; Discorso sulla benedizione degli alberi, Ferentino 1939; Ristampa delle note storiche di Falerio…, Ferentino 1940; Il sacerdote di Dio e le sue benemerenze, 1950; La gioia cristiana; Rievocazione del fausto giorno della prima messa solenne…, Fabrica di Roma, 1951

BIBL: – Nel primo giubileo sacerdotale del rev.mo Famiano Clementi. 1900-1925, Viterbo, Tipografia libreria Massarelli, 1925; Nicola Sinopoli, Dio Sia Benedetto,  Roma, Ardini 1988.

[Scheda di Gualdo Anselmi – Fabrica di Roma]