Crescenziano – Vescovo (Civita Castellana, secc. X-XI)

Sarebbe stato l’ultimo dei vescovi della sede di Faleria e il primo della sede con la nuova denominazione di Civita Castellana. Negli Acta Sanctorum (Octobr. VIII, 831-832) si riferisce che l’imperatore Ottone III avendo edificato una chiesa in onore del martire Adelberto, volle arricchirla di reliquie di santi. Trovati i resti dei corpi dei santi Abbondio e Abbondanzio, li fece trasferire nella nuova chiesa. C. “qui praeerat sanctae ecclesiae Castellanae” non volle essere da meno di Ottone III e recatosi a Rignano Flaminio trovò i corpi di Marciano e di suo figlio Giovanni che furono trasferiti nella chiesa di S. Ippolito martire scavata nel tufo presso le porte della città (nei pressi dell’attuale ospedale) e di qui poi posti nella chiesa della Beata Vergine (cioè l’attuale Cattedrale). La traslazione sarebbe avvenuta il 13 gennaio del 998 o del 1001.

Successivamente il vescovo C. si firma “Crescentius Sanctae Falaritanae episcopus” in una lettera a favore del Monastero di Fruttuario il 3 gen. 1015 quando è papa Benedetto VIII.

BIBL. – M. Mastrocola, Note storiche circa le Diocesi di Civita C. Orte e Gallese. Parte II. Vescovadi e vescovi fino alla unione del 1437, Civita Castellana, 1965, pp. 27-29.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]