De Andreis, Costantino – Patriota, Possidente (Canino,  24 giu. 1816 – Ivi,  7 mag. 1869)

Era figlio di Biagio e di Anna Maria Caraceni. Il padre era nato a Genova, poi si era trasferito prima a Tolfa e infine a Canino dov’era divenuto negoziante e poi proprietario terriero e dove era morto nel 1819. Era stato membro dell’Accademia degli Ardenti all’indomani della sua costituzione. Costantino aveva studiato nel Seminario di Acquapendente e poi aveva proseguito gli studi di diritto all’Università di Roma. Si era dedicato all’amministrazione del patrimonio famigliare e aveva partecipato attivamente alla vita amministrativa di Canino. Aveva frequentato la famiglia Bonaparte e in quell’ambiente aveva attinto le idee liberali che tanto influenzeranno la sua vita. Sua sorella Angela aveva sposato nel 1840 Biagio Brenciaglia, altro esponente liberale e attivo nell’Associazione Castrense della quale il Costantino era divenuto Presidente. Fu schedato dalla Gendarmeria pontificia che ne biasimava i discorsi e la propaganda che andava facendo. L’Associazione Castrense prese pubblicamente posizione a favore della Repubblica Romana.  Egli fu assertore della Repubblica Romana nella quale però non ebbe incarichi ufficiali. Questo forse gli consentì di non subire persecuzioni nella fase della restaurazione pontificia. Continuò a partecipare alla vita pubblica della provincia e nel 1855 contribuì alla creazione della Cassa di risparmio di Viterbo. Il 13 marzo 1858 presentò al Consiglio comunale di Canino un progetto di abolizione dei diritti di pascolo e di legnatico sui terreni di proprietà comunale, progetto poi raccolto nel volume Dell’abolizione dei diritti popolari di legnare e di pascere nel territorio di Canino e della destinazione da darsi ai terreni che vi sono soggetti (Viterbo, Stamperia di Rocco Monarchi, 1858). Egli era consapevole dell’opposizione che il suo progetto avrebbe incontrato da parte degli allevatori di bestiame che si arricchivano proprio per lo sfruttamento del diritto di pascolo ma era ancor di più convinto che solo attraverso la creazione di nuove proprietà da dare in enfiteusi ai cittadini di Canino sarebbe cresciuto il benessere della città e degli stessi agricoltori. Le critiche mosse al suo progetto furono poi raccolte  nel volume  Sulle riforme agrarie in Canino; ragionamento istorico di Costantino De Andreis pubblicato a cura della magistratura a schiarimento dei relativi capitolati, Viterbo 1862. Il progetto si concluse con l’assegnazione a 48 famiglie di circa 150 ettari complessivi e portò a risvolti positivi sia per le entrate del Comune sia per la valorizzazione del territorio.Nel 1843 aveva sposato Elena Valentini di famiglia orvietana. Morì senza essere riuscito a vedere coronato il sogno dell’unità d’Italia, nel 1869 e fu sepolto nella chiesa di San Francesco a Canino. Donò quasi tutti i suoi beni all’Ospedale di Canino e un legato per istituire due borse di studio a favore di giovani di Canino.

BIBL. – Enrico Brenciaglia, Costantino De Andreis e Biagio Brenciaglia Presidente e componente dell’Associazione in Un aspetto del Risorgimento viterbese. L’Associazione Castrense del 1848-1849, Consorzio Castrense 2000,  pp. 63-67; A. Risi, Riformatori e riforme nello Stato pontificio tra XVIII e XIX secolo. La proprietà fondiaria nello Stato di Castro e a Canino tra due Catasti, s.l., 2021, pp. 153-158;  M. Zedda, Alcune edizioni dell’Ottocento della Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo, Tesi di laurea, Università della Tuscia-Viterbo, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, 1996, pp. 37-122; A. Risi, Favente Deo, invidia repulsa. Dieci storie di Canino, s.l., 2024,  pp. 166-176.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]