Di Nerio (Neri) – Famiglia (Secc. XV- XVI)

Un Giovan Battista di Nerio (Neri) il 6 dicembre 1478 compra una casa a Viterbo: è definito “figulo” (vasaio); nel 1488 è presente ad un rogito; nel 1516 con la qualifica di “vascellaro” è testimone in un contratto redatto in contrada San Sisto. Nel 1506 uno Stefano di Nerio, suo fratello,  costituisce una dote per sua sorella che sta per sposare Vito Granni di Viterbo. C’è poi Bartolomeo di Giovanni Battista di Nerio che nel 1521 concede in affitto un terreno, nel 1526 insieme a Cipriano e Giovanni suoi fratelli, dichiara di possedere una casa posta vicino ai beni del Monastero della Pace. Da un rogito del 1534 si apprende che Bartolomeo da tempo esercitava la sua arte di “figulo” in una casa posta in contrada San Simeone; nel 1538 risulta possedere beni  in Contrada delle Crete; nel 1559 ancora Bartolomeo risultava affittuario di una valchiera con ruota ad acqua “usa a macinar colori” nella contrada di Sant’Egidio; egli risulta morto il 22 giugno 1562 quando la moglie Benedetta Violi chiede il rinnovo dell’affitto di una casa con bottega vicino alla chiesa del Suffragio.

Un Sebastiano di Bartolomeo risulta, in un atto notorio del 24 agosto 1552, essere sposato con Atalanta, figlio di Bartolomeo fu Giovan Battista (quindi è una sua parente). In un atto del 1572 infine compare il nome di Adriana, figlia del fu Sebastiano di Nerio, alla quale spetta una casa con fornace adatta all’arte dei vasellai, posta nella parrocchia di San Sisto.

BIBL. – N. Angeli, Dall’argilla al manufatto. Figuli, vasai, fornaciari e cave a Viterbo, Viterbo, 2021, pp. 24-29, p. 121.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]