Domenico da Viterbo – Notaio (Viterbo sec. xv).
Figlio di Gentile, di professione medico, divenuto scrivano apostolico trascorse la sua vita a Roma; qui, in accordo con un certo Francesco Maldente, mise in circolazione false bolle con cui il pontefice Innocenzo VIII avrebbe autorizzato iniquità in cambio di denaro. Scoperto fu accusato di essere unrio falsa e come tale impiccato in piazza S. Pietro e poi bruciato a Campo de’ Fiori (1489), sebbene il padre avesse cercato fino all’ultimo di salvarlo pagando 5000 fiorini.
Bibl. – Sismondi 1881, XI, p. 298; Miglio 1991, p. 25.
[Scheda di Antonella Mazzon – Isime]