Einaudi, Luigi – Economista, Politico, (Carrù 24 mar. 1874 – Roma 30 ott. 1961).
Primo dei sei figli di Lorenzo e Placida Fracchia, alla morte del padre avvenuta nel 1888, si trasferì insieme a tutta la famiglia a Dogliani, il paese nelle Langhe del Piemonte di cui era originaria la madre, e qui completò gli studi superiori. All’età di diciassette anni si iscrisse alla Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino presso la quale, nel 1895, appena ventunenne, si laureò. Il 19 dicembre 1903 sposò Ida Pellegrini dalla quale ebbe tre figli: Giulio, Roberto e Mario.
Fu redattore per “La Stampa” di Torino e del “Corriere della Sera” di Milano fino al 1926, quando, con l’avvento del fascismo, decise di interrompere l’attività di giornalista che lo aveva visto anche corrispondente finanziario ed economico del prestigioso “The Economist”. Dal 1900 al 1935 ha diretto la rivista “La Riforma Sociale” e dal 1936 al 1943 la “Rivista di Storia Economica”. Presso l’Università di Torino ha occupato la cattedra di Scienza delle finanze con l’incarico di Legislazione industriale ed economica e alla “Bocconi” di Milano quella di Scienza delle finanze.
Fu Senatore del Regno dal 6 ottobre 1919 al 16 ottobre 1922. Dopo il 25 luglio 1943, con la caduta di Mussolini, riprese a collaborare con il quotidiano milanese “Corriere della Sera”. Esponente dell’antifascismo liberale, dopo l’8 settembre 1943 si rifugiò in Svizzera da dove rientrò nel 1945. Nello stesso anno fu nominato componente della Consulta Nazionale (1945-1946). Dal 5 gennaio 1945 all’11 maggio 1948 fu Governatore della Banca d’Italia. Nel 1946 venne eletto Deputato all’Assemblea Costituente per l’Unione Democratica Nazionale. L’11 maggio 1948 fu eletto Presidente della Repubblica: il primo nominato dal Parlamento Repubblicano, il secondo dopo Enrico De Nicola che però venne desiognato dall’Assemblea Costituente. Il suo mandato terminò l’11 maggio 1955. Esercitò la carica di Capo dello Stato con discrezione e competenza, scrupolo e rigore, sempre attento a non sconfinare dal suo ruolo istituzionale. Nel 1953 dovette affrontare la prima grave crisi politica e istituzionale italiana che si verificò dopo il fallimento della legge elettorale maggioritaria n. 148/1953 a cui seguirono le dimissioni e il ritiro dalla scena politica di Alcide De Gasperi.
Nel suo settennato, 1948-1955, scelse come sua residenza estiva il Palazzo Farnese di Caprarola. Sembra che a condurlo nel centro cimino caro ai Farnese fosse stato, qualche anno prima, il prof. Nestore Narduzzi, ordinario di Economia politica all’Ateneo di Perugia e suo assistente universitario nel 1945/46. Narduzzi lo invitò, insieme alla moglie Ida, nella sua casa di Carbognano. Dopo pranzo lo condusse a visitare il vicino palazzo Farnese di Caprarola che in quegli anni si trovava in uno stato di triste e totale abbandono. Il futuro Presidente e Donna Ida ne rimasero entusiasti e quando nel 1948 venne eletto Capo dello Stato lo scelse come dimora estiva di soggiorno e riposo. Nello stesso anno, nell’adunanza del 9 settembre n.24, Il Consiglio Comunale di Caprarola gli concesse la cittadinanza onoraria, circostanza che ha consentito a Renzo Trappolini di titolare un suo interessante articolo pubblicato su Tusciaweb nel 2018, “Einaudi, un caprolatto al Quirinale”.
Durante il settennato di Einaudi il complesso residenziale di Palazzo Farnese a Caprarola fu teatro di avvenimenti importanti che la posero al centro del dibattitto nazionale politico e istituzionale. Alcune leggi, ad esempio, furono firmate e promulgate direttamente dalla cittadina dei Cimini. L’avvenimento più importante, però, fu senz’altro la gestione della grave crisi politica-istituzionale che venne a crearsi a seguito delle dimissioni dell’ultimo, brevissimo, governo De Gasperi. Uno dei momenti più delicati della storia repubblicana, come lo descrive Andreotti nei diversi libri in cui ricorda lo statista trentino. De Gasperi, ricevuto da Einaudi l’incarico di formare il governo, giunse a Caprarola alle 19 del 15 luglio 1953, con la lista dei ministri, accompagnato da Andreotti. Dopo la firma il Presidente della Repubblica Einaudi e la signora Ida vollero trattenerli a cena nella tranquillità della loro residenza. Appena tredici giorni dopo, però, il governo fu battuto e De Gasperi, accompagnato da Andreotti e dal segretario particolare, Mino Cingolani, tornò a Caprarola per rassegnare le dimissioni. Era il 28 luglio. “Einaudi e la signora Ida trattennero a pranzo anche Mino Cingolani e me ed avevano letteralmente le lacrime agli occhi, perché De Gasperi aveva accettato il difficile incarico quasi esclusivamente per non rifiutare il pressante invito del Presidente” scrive Andreotti in un suo libro. A quel punto Einaudi decise di gestire la grave crisi avvalendosi di tutti poteri previsti dalla Costituzione e opponendosi ad ogni tentativo di indebita interferenza da parte dei partiti. Il 15 agosto, pertanto, incaricò l’on. Pella di formare il nuovo governo senza procedere con le consultazioni dei gruppi parlamentari. A chi gli fece rilevare l’inopportunità di tale procedura il Presidente rispose che “La Costituzione non parla di consultazioni: si affida al criterio del capo dello Stato” e, senza troppe formalità, dalla “Palazzina della Piacere”, tanto cara al cardinale Alessandro II Farnese, presentò il Presidente del Consiglio incaricato a due giornalisti e ad un fotografo. Quella dell’incarico a Pella è stata la prima ed unica volta nella storia Repubblica Italiana che il Capo dello Stato ha incaricato un Presidente del Consiglio di formare un governo senza seguire la procedura delle consultazioni.
Grandi i vantaggi che, nel periodo in cui Einaudi soggiornò a Caprarola, ne trassero sia il Palazzo Farnese, dove vennero realizzati imponenti e rapidi lavori di restauro, sia Caprarola, in quegli anni amministrata dal sindaco Guido Bonafede, che seppe ben sfruttare l’occasione offerta dalla presenza in paese del Capo dello Stato per progettare e realizzare importanti e fondamentali opere pubbliche e per approvare nel 1954, tra i primi in Italia, un Piano Regolatore Generale redatto dal famoso urbanista architetto Luigi Piccinato.
La popolazione di Caprarola si affezionò molto al “suo Presidente” e alla moglie, la signora Ida, che con grande generosità si adoperava per promuovere opere benefiche in favore della popolazione. Diverse furono le ragazze che si sposarono con “le guardie d’Einaudi”, come venivano chiamati gli agenti che seguivano il Presidente per garantire la sicurezza a lui e ai suoi familiari.
Anche la famiglia Einaudi rimase molto affezionata a Caprarola tanto che continuò a frequentarla anche dopo il termine del mandato presidenziale. A testimoniare l’ottimo rapporto stabilitosi tra Einaudi e Caprarola, oltre a numerosi articoli di giornale e fotografie d’epoca, alcuni filmati disponibili anche on-line presso il prestigioso ”Archivio Luce”.
Il 10 e 11 ottobre 2009 Caprarola ha voluto ricordare il “suo Presidente” con la manifestazione “Luigi Einaudi: il Presidente a Caprarola”, curata dal Comitato “Caprarola per Luigi Einaudi” presieduto dalla prof.ssa Anna Paolelli e tenutasi a Palazzo Farnese. Tra le varie iniziative previste nel programma della manifestazione, il convegno “Luigi Einaudi: studioso, statista, governatore” e l’allestimento della mostra “Lessico Familiare” aperta fino al 20 dicembre dello stesso anno. Il 7 marzo 2010 infine, come previsto nel programma della stessa manifestazione, nella sala del Mappamondo di Palazzo Farnese, si è tenuto il concerto del Maestro Ludovico Einaudi, compositore e pianista di fama internazionale, nipote del Presidente in quanto figlio del suo primogenito Giulio. L’artista, al termine del concerto, volle manifestare la grande emozione sia per essersi esibito in uno dei più belli ed importanti locali del grande capolavoro del Vignola sia per il fatto che questo luogo fosse tanto caro ai suoi nonni.
Il 15 ottobre 2011, infine, su iniziativa della prof.ssa Paolelli in collaborazione con il Comune di Caprarola, si è tenuta una cerimonia commemorativa, alla quale ha partecipato anche il Sindaco del Comune di Dogliani, al termine della quale è stata scoperta una targa commemorativa, a ricordo dell’illustre ospite e di sua moglie, posta a fianco al portone di ingresso ai giardini bassi del Palazzo Farnese.
Fonti e Bibl.: Luigi Einaudi, Portale storico della Presidenza della Repubblica, https://archivio.quirinale.it/aspr/presidente/luigi-einaudi#n; Luigi Einaudi, I Presidenti della Repubblica, https://presidenti.quirinale.it/page/2/ein-biografia.html; Luigi Einaudi, Senato della Repubblica – I senatori dell’Italia liberale (01/04/1861 – 16/10/1922), http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/d6d7c8fff25348bac12571140059a2fb/69f0007acc9822dd4125646f005b6911?OpenDocument; Luigi Einaudi: il Presidente a Caprarola, Fondazione Luigi Einaudi per studi di politica economia e storia, 3-07-2009, https://www.fondazioneluigieinaudi.it/luigi-einaudi-il-presidente-a-caprarola; Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, Portale storico della Presidenza della Repubblica, giovedì 13 agosto 1953, https://archivio.quirinale.it/aspr/diari/EVENT-002-001191/presidente/luigi-einaudi.
- Andreotti, De Gasperi e il suo tempo, Milano 1974, pag.531, Id., Visti da vicino – seconda serie, Milano, 1984, pag.8: Id., De Gasperi visto da Vicino, Milano, 1986, pag.257; Id., Governare con la crisi, Milano, 1991, pag.65; La residenza estiva del Presidente della Repubblica a Caprarola e incontro di Einaudi con i bambini mutilati, Settimana INCOM, 17/07/1948, codice filmato I017101; Vita del Presidente: Einaudi a Caprarola, Settimana INCOM, 15/10/1948, codice filmato I019901; voce Einaudi Luigi di R. Faucci, in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 42, Roma 1993, pp. 363-377; R. Trappolini, , Einaudi, de Gasperi e la strada caprolatta, Viterbo, 1 ottobre 2009, http://www.tusciaweb.it/notizie/2009/ottobre/1_1trappolini.htm; Tuscia in pillole: Luigi Einaudi Presidente a Caprarola, in “La città”, 20 luglio 2020: https://www.lacitta.eu/storia/54314-tuscia-in-pillole-luigi-einaudi-presidente-a-caprarola.html.
[Scheda di Biagio Stedani – Caprarola]