Ercolani, Alceo – Militare, Politico (Bomarzo, 28 feb. 1899 – Ivi, 31 lug. 1968)
Figlio di Angelo e di Celeste Fosci, nasce a Bomarzo il 28 feb. 1899. Nella Prima guerra mondiale è Tenente effettivo del XX° Reparto d’assalto. E’ stato decorato con una medaglia d’argento e una medaglia di bronzo al valor militare durante quella guerra e con altre tre medaglie d’argento e una di bronzo in conflitti successivi ai quali ha partecipato, da ultimo nella Campagna di Russia durante la Seconda guerra mondiale quando fu Maggiore del 3° Reggimento Bersaglieri.
Le motivazioni delle medaglie ottenute durante la Prima guerra mondiale sono le seguenti: “Accortosi che una mitragliatrice nemica batteva d’infilata la linea del reparto, volontariamente con sublime sprezzo della vita riusciva a catturarla. Esempio costante di abnegazione e sacrificio” (Fontigo Sernaglia, 27-28 ott. 1918). “Ufficiale di collegamento di un reggimento d’assalto, venuto a conoscenza che diversi ufficiali di un battaglione erano stati feriti, spontaneamente assumeva il comando di un reparto. Slanciatosi all’attacco rimaneva lievemente ferito” (Monte Messovun, Albania, 23 lug 1920).
Ritornato a casa aderì al Fascismo e creò una sede del fascio a Bomarzo; fu ispettore della Gioventù italiana del Littorio a Roma. Partecipò alle campagne d’Africa e alla Guerra di Spagna. Successivamente fu Segretario federale del Partito nazionale fascista a Treviso e a Cosenza. Dal 1939 al 1943 è stato Consigliere nazionale alla Camera dei fasci e delle corporazioni. Dopo la caduta del fascismo fu nominato Prefetto di Grosseto dalla Repubblica sociale italiana e qui si distinse per la metodica persecuzione degli ebrei della provincia. Già nel novembre 1943 aveva attivato un campo di concentramento per ebrei a Roccatederighi all’interno della struttura che era stata del seminario vescovile della Diocesi di Grosseto. Dal febbraio 1944 avviò un’opera di repressione contro i renitenti alla chiamata della Repubblica sociale e nell’ambito di questa campagna si colloca l’eccidio di Maiano Lavacchio quando undici giovani furono catturati, processati sommariamente e uccisi. Dopo il 1944, catturato e processato Ercolani fu condannato a trent’anni di reclusione dei quali ne scontò solo sette. Uscito dal carcere ritornò al suo paese natale dove morì il 31 luglio 1968.
BIBL. – V. Ansalone, Gloriosa Viterbo. I decorati al valor militare della Prima guerra mondiale nati nella Provincia, Viterbo, Agnesotti, 2006, p. 211; E. Collotti, Razza e fascismo. La persecuzione contro gli Ebrei in Toscana (1938-1943), Roma, Carocci, 1999; L. Rocchi, La persecuzione degli ebrei nella provincia di Grosseto nel 1943-44, Grosseto, ISGREC, 2002; S. Levis Sullam, I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945, Milano, Feltrinelli, 2015.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]